Il fotovoltaico, dal punto di vista energetico, è un’energia alternativa che sostituisce in maniera eccellente i classici combustibili fossili, rinnovabile e pulita a sostegno della cosiddetta economia verde nella società moderna. Purtroppo i panneli fotovoltaici non sono tanto ecologici, almeno fino a poco tempo fa.
Infatti i pannelli fotovoltaici, che hanno una vita di circa una ventina d’anni o più, nel momento in cui devono essere dismessi, vanno considerati rifiuti elettronici, con l’obbligo dello smaltimento a norma, perchè contengono silicio e EVA (etil-vinil-acetato). L’EVA non è riciclabile e va smaltita in altoforno con un notevole impatto ambientale.
Un’azienda italiana, la P.Energy, usando moduli fotovoltaici svedesi della Midsummer e alcune tecnologie proprietarie, sta mettendo a punto un pannello fotovoltaico 100% recuperabile.
Al posto dell’EVA il pannello di P.Energy, ad «impatto ambientale zero» usa un film termoplastico ricoperto da un vetro ultrasottile da due millimetri. Anche i moduli fotovoltaici, prodotti dalla Midsummer, sono diversi da quelli tradizionali. Si tratta di celle CIGS (Copper Indium Gallium Selenide), a film sottile, che non usano il normale silicio drogato per trasformare l’energia del sole in elettricità.
Il cuore dell’innovazione dei pannelli fotovoltaici della P.Energy sta nel processo di assemblaggio delle celle CIGS e nella lavorazione del vetro ultrasottile.
Inoltre questi pannelli possono essere smontati completamente per recuperare tutti i materiali che li compongono, tutti materiali riciclabili e che quindi non hanno nessun impatto negativo sull’ambiente.
