Accade a Foggia quando una donna si assolda e addestra da sola per uccidere il genero di 42 anni. L’uomo, Giovanni Battista Buono, si era recato a casa della suocera per prendere il figlioletto di sei mesi, ma qui è stato freddato dalla donna che ha sparato almeno cinque proiettili calibro 7.65.
La suocera-killer si è esercitata in campagna e da vera professionista lo ha colpito una prima volta alla testa e al petto per poi finirlo con altri colpi. L’assassina di 53 anni, Lucia La Lumera, è stata arrestata dalla polizia della squadra Mobile che l’ha prelevata dalla casa in cui si è consumato il delitto, in via Salice Vecchio. Qui le forze dell’ordine l’hanno sorpresa ad inveire sul corpo dell’uomo mentre riversava in una pozza di sangue ed è stata ammanettata per omicidio premeditato, porto di pistola, spari in luogo pubblico e tentato omicidio. La donna ha poi confessato tutto durante l’interrogatorio.
LA CONFESSIONE – L’uomo dopo la separazione dalla moglie, la quale riteneva fosse violento, è riuscito a strappare al giudice l’affidamento congiunto che prevedeva l’incontro con il figlio tre volte a settimana più i week-end. Tuttavia il dissapore tra la famiglia di quest’ultimo e della ex erano evidenti. Lucia La Lumera ha raccontato di nutrire una rabbia profonda nei confronti del consuocero, che sembrava la deridesse e schernisse ad ogni suo passaggio.
L’uomo si era recato dall’ex suocera in compagnia del padre, e dopo che la donna lo aveva freddato con un colpo al petto, altri due al torace, lo finisce poi con altri colpi avvicinandosi alla vittima come si confà ad un vero killer. Il padre dell’uomo ha soccorso immediatamente il figlio, ma la donna ha provato a ferire anche lui senza riuscirci e da qui deriva anche l’accusa di tentato omicidio. Evidentemente le urla appena dopo l’omicidio hanno allarmato l’intero vicinato che si è riversato in strada e davanti a quest’ultimi la donna avrebbe più o meno dichiarato: “Anche se andrò in carcere sono contenta, se lo meritava“.
