G8 Genova 2001: Manganelli e ‘le scuse dovute’ ai cittadini

CronacaG8 Genova 2001: Manganelli e 'le scuse dovute' ai cittadini

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G8 GENOVA – Manganelli è costretto a cucire toppe dappertutto, un sistema di sicurezza che è tanto valido alle volte quanto decadente per la scelta di alcune risorse umane che fanno acqua da tutte le parti. Dopo la sentenza Aldrovandi, in cui la madre della vittima chiese al Capo della Polizia seri provvedimenti nei confronti dei poliziotti condannati, che sette anni fa avevano ucciso il figlio Federico, adesso, Manganelli interviene per chiedere scusa alla luce di un’altra sentenza: “Ora, di fronte al giudicato penale, è chiaramente il momento delle scuse. Ai cittadini che hanno subito danni e anche a quelli che, avendo fiducia nell’Istituzione-Polizia, l’hanno vista in difficoltà per qualche comportamento errato ed esigono sempre maggiore professionalità ed efficienza“. Undici anni dopo la Corte di Cassazione conferma le condanne nei confronti dei funzionari della Polizia per l’irruzione alla Scuola Diaz di Genova nel corso del G8. La quinta sezione penale ha inoltre dichiarato la prescrizione relativamente ai reati di lesioni per i capisquadra. Convalidata la condanna a 4 anni per Francesco Gratteri, attuale capo del dipartimento centrale anticrimine della Polizia; convalidati anche i 4 anni per Giovanni Luperi, vicedirettore Ucigos ai tempi del G8, oggi capo del reparto analisi dell’Aisi.

Nonostante tutto Antonio Manganelli, non può fare altro che accogliere la sentenza della magistratura “con il massimo dovuto rispetto“. Continua: “‘Orgoglioso di essere il capo di donne e uomini che quotidianamente garantiscono la sicurezza e la democrazia di questo Paese, rispetto il giudicato della magistratura e il principio costituzionale della presunzione d’innocenza dell’imputato, fino a sentenza definitiva. Per questo – rileva Manganelli – l’istituzione che ho l’onore di dirigere ha sempre ritenuto fondamentale che venisse salvaguardato a tutti i poliziotti un normale percorso professionale, anche alla luce dei non pochi risultati operativi da loro raggiunti”.

”Per migliorare il proprio operato, a tutela della collettività, nell’ambito di un percorso di revisione critica e di aperto confronto con altre Istituzioni, da tempo avviato, la Polizia di Stato ha tra l’altro istituito la Scuola di Formazione per la Tutela dell’Ordine Pubblico al fine di meglio preparare il personale alla gestione di questi difficili compiti. Il tutto – conclude – per assicurare a questo Paese democrazia, serenità e trasparenza dell’operato delle Forze dell’Ordine, garantendo il principio del quieto vivere dei cittadini”.

I FATTI DELLA SCUOLA DIAZ – Si svolge tutto durante il G8 di Genova 2001: nel quartiere di Albaro, a Genova, la sera del 21 luglio 2001, scuole Diaz, Pertini e Pascoli, divenute centro del coordinamento del Genoa Social Forum, guidato da Vittorio Agnoletto, faceva irruzione il VI Reparto mobile di Genova della Polizia di Stato più altri Reparti di supporto della stessa Polizia di stato ma anche dei Carabinieri. Furono fermati 93 attivisti e furono portati in ospedale 61 feriti, dei quali 3 in prognosi riservata e uno in coma. Finirono sotto accusa 125 poliziotti, compresi dirigenti e capisquadra, per quello che fu definito un “selvaggio pestaggio” da macelleria messicana.

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