Home Cultura Napoli: turisti protestano per la chiusura dell’Anfiteatro di Pozzuoli

Napoli: turisti protestano per la chiusura dell’Anfiteatro di Pozzuoli

Si sa che la maggior mole di turisti in Campania, e in particolare a Napoli e provincia, giunge nel periodo estivo per visitare i tanti siti archeologici presenti sul territorio. Si tratta di un percorso turistico che dovrebbe essere facilitato, offrendo nuove opportunità di sviluppo, soprattutto in una regione ricca di bellezze naturali e archeologiche. Ma così non è, basti pensare a ciò che è accaduto a Pozzuoli, dove i turisti hanno protestato contro l’ improvviso stop alle visite dell’Anfiteatro Flavio, il monumento storico di maggior pregio della città. Questa improvvisa chiusura della struttura archeologica ha creato disappunto e malumore tra i numerosi visitatori giunti a Pozzuoli, che sul cancello d’ingresso principale hanno trovato la comunicazione della chiusura del sito per mancanza di personale.

Solo più tardi si è saputo che il mancato funzionamento dell’anfiteatro era dovuto al malore di un dipendente che non ha consentito di avere a disposizione del responsabile le tre unità previste, che rappresentano il numero minimo per garantire le visite. Lo stop alle viste dell’Anfiteatro flegreo è determinato dalla riduzione di personale addetto alla sorveglianza, e da alcuni mesi non si riesce a garantirne l’apertura giornaliera.

Per far fronte alle carenze, il sito è visitabile solo quattro volte a settimana, lunedì, mercoledì, venerdì e domenica, con orario di visita limitato e con un numero d’ingressi riservato a poche unità per volta. I disagi patiti dai turisti non sono passati inosservati, e la stessa a Federalberghi ha inviato una propria nota di protesta cui hanno aderito le varie agenzie turistiche operanti nell’area flegrea e la locale pro loco. Il parziale funzionamento per l’accesso all’anfiteatro flegreo, unito all’impossibilità di accedere al percorso sotterraneo del Rione Terra, priva il comune di Pozzuoli di un importante flusso turistico archeologico, creando non poche difficoltà agli stessi tour operator alla ricerca di novità capaci di attrarre flussi di nuovi turisti in Campania.