Provata l’esistenza del Bosone di Higgs, la famosa ‘particella di Dio’

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E’ stata provata l’esistenza del Bosone di Higgs, la famosa particella di Dio, grazie agli esperimenti avvenuti nel superacceleratore Lhc del Cern di Ginevra. Il Bosone di Higgs è stato teorizzato nel 1964 quando, il fisico scozzese Peter Higgs, si accorse che la teoria delle particelle elementari non spiegava perchè, proprio queste particelle, abbiano una massa. Ipotizzò, quindi, l’esistenza di una proprietà, il Campo di Higgs, che dona la massa alle particelle elementari e che si misura negli acceleratori come LHC del CERN di Ginevra

Il bosone di Higgs avrebbe fatto la sua prima apparizione pochi istanti dopo il Big Bang, ovvero dopo un decimo di miliardesimo di secondo, quando l’universo si è raffreddato. Da quel momento, l’esistenza del bosone di Higgs e del suo campo, cambiarono la simmetria del mondo e nacquero le particelle dotate di massa.

Proprio ieri mattina, Fabiola Gianotti e Joe Incandela, portavoce degli esperimenti, hanno mostrato le conclusioni del loro lavoro iniziato nel dicembre 2011, che ha portato alla dimostrazione  che la particella scoperta, è compatibile con le caratteristiche del “Bosone di Higgs”. Rolf Heuer, il direttore generale del Cern, ha dichiarato: ‘Abbiamo superato una nuova tappa nella nostra comprensione della natura. La scoperta di una particella le cui caratteristiche sono compatibili con quelle del bosone di Higgs, apre la via a ulteriori studi, che richiedono più statistiche, che stabiliranno le proprietà della nuova particella. Proprio le nuove anomalie intraviste nel bosone di Higgs, potrebbero costituire l’anello di congiunzione con la realtà che ancora ignoriamo. Per questo abbiamo raggiunto una tappa fondamentale nella conoscenza della natura‘.

Fabiola Gianotti ha affermato: ‘Ci sono chiari segnali dell’esistenza di una nuova particella con una massa di circa 126 Gev, la significatività statistica è di 5 deviazioni standard. La particella individuata potrebbe essere il bosone di Higgs previsto dal Modello standard  ma anche un altro bosone di Higgs, compatibile con un’altra teoria, per esempio quella della supersimmetria che, a differenza del Modello standard, spiega anche gravità e materia oscura. Ci vorranno 3-4 anni per capire meglio le proprietà di questa particella’. Incandela ha commentato: ‘I risultati sono preliminari ma il segnale di 5 sigma che abbiamo visto intorno a circa 125 GeV è “drammatico. Significa una nuova particella. E noi sappiamo che deve essere il bosone, un bosone molto pesante. Le implicazioni sono molto significative‘.

Atlas e Cms sono giunti a questi risultati analizzando le particelle prodotte dagli scontri di protoni avvenuti all’interno  di Lhc. Infatti, mettendo a confronto gli esperimenti del Fermilab e quelli europei, si può notare che entrambi siano giusti alle stesse conclusioni, dimostrando che la massa del bosone si trova nell’intervallo fra i 115 e i 127 GeV. Risultato uguale a quello precedentemente dato dal Cern.

 

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