Ad Aleppo, seconda città della Siria, impazza la guerra tra le forze governative, fedeli ad Assad, e i ribelli. L’ Onu denuncia la fuga di 200mila persone dalla città siriana. Fonti dell’opposizione parlano di 51 morti nel bilancio degli scontri odierni.
Le truppe del presidente Assad hanno riconquistato vaste zone del quartiere di Salaheddin, da diversi giorni posto sotto assedio. La notizia è però smentita dagli insorti.
Intanto sul confine turco-siriano continuano movimenti che fanno presagire un possibile precipitare della situazione, infatti l’esercito turco ha inviato blindati, batterie di missili e mezzi di trasporto truppe al confine.
Ban Ki Mon, il segretario dell’ Onu ha inoltre informato che un convoglio di osservatori è stato attaccato dall’esercito governativo, non ci sono stati danni grazie alla blindatura dei mezzi.
Sul fronte diplomatico l’incaricato d’affari siriano a Londra, Khaled Al Ayoubi si è dimesso in aperto dissenso con il governo di Assad: “il signor Ayoubi ci ha detto che non ha più intenzione di rappresentare un regime che ha commesso atti così violenti e repressivi nei confronti del suo stesso popolo e che di conseguenza è impossibilitato a ricoprire ancora il suo ruolo“, si legge in una nota del Foreign Office.