In Siria situazione sempre più difficile e prossima alla guerra civile. Il portavoce dell’opposizione, Hazem al-Aqad ha denunciato l’uso da parte del regime di Assad, di colpi di mortai su Damasco. Secondo il portavoce le forze di sicurezza siriane hanno bombardato il sobborgo di Kafar Suseh, nei pressi dell’autostrada che collega il centro della capitale con l’aeroporto e con il sud del paese. Nel tentativo di colpire i rivoltosi nascosti nella zona, sarebbero stati colpiti orti e frutteti.
Altre bombe sono state lanciate al confine con il Libano, e nella provincia di Hama, dove si contano 8 morti in seguito al crollo di una scuola.
Intanto il regime subisce delle defezioni: l’ambasciatore in Iraq Nawaf al-Fares ha ufficialmente dichiarato il suo “passaggio” nelle fila dei rivoluzionari. Il diplomatico è stato destituito immediatamente, ed è ora in Qatar.
Proseguono i tentativi diplomatici per provare a porre un freno all’escalation di violenza e sangue nel paese. Sulla questione netta la distanza tra l’occidente e la Russia. I paesi occidentali preparano infatti una bozza che prevede un ultimatum a Damasco, e sanzioni economiche al paese, senza escludere un intervento armato. La Russia, alleata storica di Assad, propone invece il prolungamento della missione Onu per ulteriori 3 mesi, evitando dunque sanzioni.