Terremoto, oggi: Siracusa e le Eolie tremano insieme

CronacaTerremoto, oggi: Siracusa e le Eolie tremano insieme

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Un nuovo terremoto è stato registrato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e vulcanologia (INGV) nel siracusano e a largo delle Eolie, alle ore 4.03 di questa mattina. Già la settimana scorsa, nel distretto sismico di monti Iblei, sono state percepite varie scosse. Quest’ultima è stata abbastanza intensa, pari a 3 gradi magnitudo. L’ipocentro del sisma rilevato a 260 km di profondità tuttavia non è stato avvertito dagli abitanti della zona.  Nel siracusano, invece, la terra ha tremato lievemente con epicentro in prossimità di Canicattini Bagni e Noto, e un magnitudo pari a 2.2 sulla scala Richter, profondità di appena dici chilometri.

Per fortuna non sono stati registrati danni a cose e/o persone e tuttavia, sui social network, in particolare sulla piattaforma di microblogging ‘Twitter‘ dilaga la paura da parte degli utenti circa la sensazione che queste scosse siano un avvertimento ad un evento sismico più violento. Ma come ha già spiegato la dottoressa Fedora Quattrocchi, sismologa dell’INGV, sono comprensibili delle anomalie geofisiche prima di un terremoto, ma al contempo la rilevazione di questi elementi non basta per prevedere scosse future. La dottoressa ha dichiarato: “Prima o durante un sisma, a volte notiamo cambiamenti del livello dell’acqua dei pozzi, comportamenti anomali degli animali, emissioni gassose dal sottosuolo. Purtroppo però le nostre osservazioni non sono abbastanza sistematiche da permetterci di fare previsioni“.

ANNO ZERO – La musica non cambia, i terremoti sono imprevedibili. In questi casi, ci fanno capire, che lo studio e la ricerca non hanno qualsivoglia attendibilità. Non tutti sono pronti ad assumersi la responsabilità di un’eventuale evacuazione della popolazione, fatta inutilmente magari. Ma non è meglio un’evacuazione a vuoto per la quale si può sempre rimediare, che guardare la morte dritta negli occhi verso un viaggio di non ritorno? Sembra proprio di no, quindi rassegnamoci, dobbiamo attendere il sopraggiungere della disgrazia senza alcun tipo di prevenzione, se non quella di creare edifici più solidi e preparazione motoria e psicologica da parte dei cittadini.

Speriamo almeno che dall’esperienza degli ultimi terremoti si riescano a stabilire dei parametri che consentano una maggiora previsione per evitare catastrofi come quella avvenuta a L’Aquila nel 2009, e quella devastante di quest’anno in Emilia Romagna.

 

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