Ancora un altro caso di una bambina scomparsa che sta riscuotendo un eco mondiale. Si tratta della piccola April Jones, 5 anni, scomparsa lunedì scorso 6 ottobre introno alle 19.30 in Galles. Un sospetto è già in stato di fermo da tre giorni e da ieri alcuni testimoni avrebbero testimoniato di averlo visto aggirarsi nei pressi del fiume Dyfi con una grande busta nera. L’ex militare sospettato prima di rapimento e adesso di omicidio si chiama Mark Bridger e ha 46 anni.
Impiegati nella ricerca oltre 200 agenti e circa 150 volontari di soccorso alpino i quali continueranno la ricerca fin al levar del sole. A questa squadra si aggregheranno anche le unità cinofile specializzate nella ricerca di corpi sott’acqua, sembra però confermare che le indagini della polizia si stanno orientando verso l’ipotesi di omicidio. Continua così l’interrogatorio di Bridger mentre la polizia rimuove le lastre del selciato della casa del sospetto in cerca di nuovi indizi. In più, durante queste ore, si sta analizzando le celle telefoniche cui l’utenza di Bridger si è agganciata nel momento in cui è scomparsa la bambina.
La polizia fino ad un certo punto ha invitato un appello per qualsiasi testimonianza utile che consentano loro di ricostruire gli spostamenti del presunto assassino anche se nel frattempo le indagini sono diventate private, affidate agli specialisti, in quanto sembrerebbe trattarsi di omicidio.
L’Inghilterra in questi giorni vive con il fiato sospeso: ancora prima della scomparsa di April sembra ci sia stato un ulteriore tentativo di adescamento e rapimento per altri due bambini e in parte, gli inquirenti, si sono chiesti se questo episodio fosse collegato a quello della sparizione di April.
Anche il Primo Ministro inglese, David Cameron, ha lanciato un accorato appello circa la paura per la scomparsa di un figlio: «l’incubo di ogni famiglia. E quando questo accade a chi soffre di paralisi cerebrale, non fa che peggiorare le cose. Il mio cuore va alla famiglia di April». Il Primo Ministro continua chiedendo al popolo di testimoniare qualsiasi notizia utile alle indagini.
Intanto la disperazione dilaga nella famiglia di April e a parlare è la sorella maggiore, Jazmin Jones 16 anni: «Fa soffrire me e la mia famiglia sapere che qualcuno sa qualcosa, e che non voglia confessarlo ci fa sentire ancora peggio. Rivogliamo a casa solo la nostra bella principessa ora, è passato troppo tempo». Si aggiunge poi l’ammissione straziante del padre Paul Jones, 43 anni, che non è in grado di seguire da vicino alle indagini e partecipare alla ricerca della figlia perché sta definitivamente perdendo la vista.