“Io non credo in Dio, ma se ci credessi sarebbe un chitarrista nero e mancino”: questa una delle più famose citazioni cinematografiche (The Dreamers – Bernardo Bertolucci, 2003) per definire forse il più grande chitarrista mai esistito al mondo, Jimi Hendrix, morto tragicamente a soli 27 anni, il 18 settembre 1970. A 70 anni dalla sua nascita, uscirà, martedì 27 Novembre, una sua nuova ed inedita biografia, scritta dal fratello minore Leon (a quattro mani con Adam Mitchell), intitolata Jimi Hendrix. Mio fratello. Non più una biografia che esalta la vita pubblica ed artistica del chitarrista, ma un racconto che dà spazio al suo lato più intimo ed inesplorato. Un ritratto familiare: il rapporto complicato con i genitori, episodi dell’infanzia difficile, ma anche racconti del suo successo improvviso, degli eccessi che lo portarono alla morte, fino ad arrivare agli scontri familiari successivi al suo decesso, dovuti alla divisione della sua eredità.
“Jimi Hendrix raccontato da vicino, come non era mai successo. Ci pensa il fratellino Leon, con una commovente intimità, che spazia dalla tenerezza al più crudo realismo. Jimi fu una folgorazione, per il rock degli anni Sessanta, e la musica intera. Un elettroshock, per quei tempi, e un insegnamento che dura tuttora. Con la sua chitarra si è accesa la luce, la musica di Jimi ha indicato la strada e alzato le difese immunitarie culturali di intere generazioni. Un genio compreso, senza confini”.
Questa è solo una parte della prefazione italiana, scritta da Enzo Gentile, il quale sottolinea proprio la particolarità dell’incontro ravvicinato e familiare con l’artista; un’occasione per i numerosi fans di riviverlo nella sua vita quotidiana, come una persona normale, lontano dagli eccessi e dal successo.
“Un giorno anche la guerra si inchinerà al dolce suono di una chitarra”, così diceva Jimi Hendrix, un artista che ha rivoluzionato il mondo della musica e del rock. La sua esibizione alla chiusura del Festival di Woodstock nel 1969 è divenuto un vero e proprio simbolo della sua genialità, che ancora oggi, a distanza di oltre 40 anni, non è stata ancora dimenticata.
Da parte del fratello Leon forse sarà un modo per arricchirsi ancora, sfruttando il suo cognome; oppure un tentativo di fare pubblicità alla sua carriera musicale (banalmente incomparabile con il successo del fratello maggiore); o molto più semplicemente un’opportunità di rendere omaggio ad un suo familiare, nonché la leggende del rock.