Juventus-Napoli: attesa e polemiche

CalcioJuventus-Napoli: attesa e polemiche

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JUVENTUS – NAPOLIMai augurare a un tifoso una sosta di campionato! La domenica priva di calcio è un supplizio di interminabile monotonia. Quando poi capita che la sosta cade prima della giornata che prevede Juventus-Napoli, alla monotonia si aggiungono ansia e sterili polemiche. Il match clou di sabato 20 ottobre ha infatti prodotto non poche polemiche, su cui vale la pena soffermarsi.

Premessa per chi non lo sapesse: chi scrive nutre scarsissima, inesistente simpatia, verso la squadra sabauda. Una scarsa simpatia che rasenta, anzi coincide con il sentimento esattamente antitetico all’amore!

Ciò posto, va rimarcato che le polemiche di cui sopra sono figlie dei meccanismi mediatici odierni. Solo una decina di anni addietro polemiche simili non sarebbero mai nate. Una notizia che, probabilmente, non sarebbe nemmeno stata riportata della carta stampata, viene esponenzialmente amplificata dal web, con tutte le conseguenze del caso. Dato che va considerato nella sua oggettività, a prescindere da qualunque giudizio di valore.

L’unico passaggio di questa lunga vigilia, che condannerei, sarebbe la telefonata (posto che ci sia stata, e considerato che avrebbe coinvolto un tesserato sottoposto a provvedimento di squalifica) tra Conte e Prandelli. Nella telefonata i due avrebbero trovato un accordo sul minutaggio dei vari giocatori bianconeri, in particolare per Pirlo, faro della nostra nazionale. Considerando che si trattava di due partite valide per la qualificazione al mondiale, in un girone appena all’inizio e non proprio facile, sarebbe stato auspicabile che i migliori avessero giocato sempre. Con Prandelli in panchina, Pirlo è sempre stato titolare, e mai sostituito; nella partita con l‘Armenia il talento bresciano ha lasciato il campo al 74°. Posto che non saranno quindici minuti in più o in meno, ad incidere sulla forma del fuoriclasse juventino, va detto che tutta la vicenda, telefonata inclusa, poteva e doveva esser gestita meglio.

Escludendo la telefonata tutti gli altri “casi” creati rischiano davvero di mettere in discussione la nostra intelligenza, se non anche la nostra correttezza e coerenza. L’espulsione di Vidal rientra a pieno titolo in questo calderone. Pensare che un nazionale possa farsi espellere volontariamente, sapendo di saltare minimo due partite (una con l’Argentina, squadra top del calcio sudamericano), di un percorso di qualificazione a Brasile 2014, tutt’altro che agevole è qualunquismo puro. La gomitata nei minuti finali è indubbiamente senza senso, ma di gesti inconsulti in campo se ne vedono tanti. D’altra parte, c’è il caso del nostro Pandev. Ammonito e squalificato, il macedone salterà il prossimo impegno con la nazionale, rientrando anzitempo a Napoli, come Zuniga. Nel caso del colombiano il Napoli ha chiesto e ottenuto che all’esterno fosse risparmiata l’amichevole con il Camerun.

Stucchevole la vicenda Buffon: parliamo di un portiere, un ruolo notoriamente poco “stancante”. Buffon fingerebbe un malanno fisico, saltando la partita con la Danimarca per tenersi a riposo in vista di Juve-Napoli. Anzi ancor più grave: al suo posto dovrebbe stancarsi Morgan, il nostro portiere…

A questa ridda incontrollata di insolenze (da specificare che si tratta di atteggiamenti biunivoci) bisognerebbe porre un freno. Sabato è una partita sentita, inutile essere ipocriti, da ambo le parti (per noi è già un onore questo!). Ci si gioca la vetta, è vero, ma siamo solo all’ottava giornata di campionato. La non simpatia, il non amore verso quei “non colori” è un fatto epidermico, imprescindibile per ogni tifoso del Napoli; ma né l’amore, né il suo sentimento opposto devono giustificare atteggiamenti banali, qualunquisti e “vittimistici”. 

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