La crisi al centro dell’attenzione mentre il 15% della popolazione muore ancora di fame

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CRISI E FAME NEL MONDO – La crisi economica che sta sconvolgendo il pianeta, rischia di far passare inosservati alcuni gravi problemi, come quelli emersi dal rapporto FAO, che indica in 870 milioni le persone che soffrono la fame.
Di questi, 852 milioni, vive in paesi in via di sviluppo , rappresentando il 15% della loro popolazione.
I restanti 16milioni vivono nei paesi sviluppati; dati che emergono dal rapporto FAO pubblicato di recente.
L’Onu evidenzia che il totale dei malnutriti è calato negli ultimi anni, e questo fa sperare di poter riuscire a raggiungere l’obiettivo di dimezzare entro il 2015 il numero di quanti soffrono la fame nel mondo.

Il numero delle persone prive di sostentamento è diminuito di 132 milioni, passando dal 18,6% della popolazione mondiale al 12,5%, e dal 23,2% al 14,9% nei paesi in via di sviluppo. Con la crisi economica, sono state colpite le fasce più povere, sia per quanto riguarda il fronte dei consumatori che quello dei produttori.
Nell’Africa subsahariana il numero di affamati è passato a 234 milioni con un incremento di 64 milioni; in Africa settentrionale da 22 milioni a 41; in Asia la riduzione delle persone che soffrono la fame, 195 milioni, è piuttosto consistente. Asia e Pacifico hanno fatto la parte del leone in questo caso. È di oltre il 35% la riduzione degli affamati in Mali, Camerun, Thailandia, Perù, Nicaragua, Brasile.

Purtroppo, l’80% dei bambini malnutriti nel mondo si concentra in 20 paesi, e la maggior parte di essi sono paesi con un alto tasso di mortalità infantile come Sierra Leone, Somalia e Mali.
Proprio sui bambini si concentra il rapporto su mortalità infantile e denutrizione di Save the Children: 200 milioni di bambini sotto i 5 anni nel mondo soffrono la fame.
Eppure, un terzo della produzione mondiale di cibo va perduto o sprecata ogni anno, pari a 1,3 miliardi di tonnellate.
Negli ultimi 20 anni, secondo i dati del rapporto Sofi, le politiche per la riduzione di questa emergenza che colpisce il 15% della popolazione del pianeta hanno dato risultati migliori di quanto non si potesse prevedere, tanto che sembra possibile raggiungere gli obiettivi di dimezzamento della percentuale di popolazione sottonutrita fissata per il 2015. Carmine Zamprotta

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