Vendola, Bersani, Nencini firmano la “Carta d’Intenti”

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Nasce a Roma la Carta d’Intenti, firmata da Bersani (Pd), Vendola (Sel) e Nencini (Psi). I tre partiti si candidano così a governare l’Italia.La Carta può esser sintetizzata in 10 punti: Europa, democrazia, lavoro, libertà, uguaglianza, sapere, sviluppo sostenibile, responsabilità, beni comuni, diritti.

Ai 10 punti fanno seguito tre “compiti decisivi“: guidare l’economia fuori dalla crisi; ridare autorità, efficienza e prestigio alle istituzioni e alla politica, ripartendo dalla Costituzione e infine rilanciare l’unità e l’integrazione politica dell’Ue.

Nello specifico, nella Carta presentata dai tre leader si legge: “Faremo in modo che buona politica e riscossa civica procedano affiancate. Il traguardo è ricostruire quel patrimonio collettivo che la destra e i populismo stanno disgregando: la qualità della democrazia, la legalità, la cittadinanza, la partecipazione, la realtà è che mai come oggi nessuno si salva da solo e nessuno può stare bene davvero se gli altri continuano a stare male: è questo il principio a base del nostro progetto sia nella sfera morale e civile sia in quella economica e sociale”.

Inoltre nella Carta si legge dell’impegno per il riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali: Daremo sostanza normativa  al principio riconosciuto dalla Corte costituzionale, per il quale una coppia omosessuale ha diritto a vivere la propria unione ottenendone il riconoscimento giuridico”.

I tre partiti  hanno inoltre presentato le regole delle primarie per il candidato premier del centrosinistra. Si voterà domenica 25 novembre, il ballottaggio, nel caso in cui, al primo turno nessun candidato otterrà il 50%+1 dei voti, si terrà il 2 dicembre.

Chiunque vorrà votare, avrà tempo dal 4 al 25 novembre, per sottoscrivere l’appello pubblico del “centrosinistra per l’Italia bene comune“, iscriversi all’albo degli elettori e ritirare il certificato elettorale. L’elettore potrà poi votare anche al secondo turno.

Bersani definisce le primarie: “la più bella e ampia cosa che la politica possa offrire in Italia e noi ne siamo orgogliosi”, ricordando come si tratti di: “un percorso inedito in Italia e in Europa, nessuno ha mai fatto iniziative di partecipazione di queste dimensioni” . Sulle presumibili polemiche circa le regole, Bersani mette le mani avanti: “vedrete che sui giornali ci sarà qualche inciampo, si parlerà di regole, ma le primarie sono fatte così, qualche inconveniente lo trovi sempre e il dibattito potrebbe essere più aspro di quello che vorremmo”.  Eppure Bersani si dice sicuro che “il nuovo Patto per la coalizione di centrosinistra sarà vincolante per non ripetere l’esperienza del passato”, e ancora sulle primarie e sulla necessità di riavvicinare la politica alla gente: “noi ci prendiamo la responsabilità di intraprendere una strada e rompere il muro tra cittadini e politica”.

Il leader di Sel, Vendola, attacca Casini e Monti, definendo la Carta un: “alternativa ai pensieri conservatori di Casini”, e uno strumento che “va oltre Monti perché propone un rigore diverso, un rigore che è contro i furbi e per il rilancio della scuola pubblica e dei diritti. Il rigore cui io mi ispiro è quello dell’uguaglianza e della solidarietà. I nostri nemici sono il populismo e il liberismo. Il berlusconismo non va esorcizzato, va combattuto”.

Il leader del Psi, il toscano Nencini, si è presentato sul palco con due pale di bronzo, la pala a Bersani ricorda come l’attuale segretario del Pd, abbia operato come volontario durante l’ alluvione, che nel 1966 colpì il capoluogo toscano; la pala al governatore della Puglia sta a rammentare il lavoro che aspetta i tre partiti. Nencini sottolinea come serva “molta, molta coesione” per raggiungere i risultati fissati.

Non mancano, come era prevedibile, i commenti degli altri attori politici.

Appare soddisfatto il leader dell’Idv, Di Pietro: “Mi auguro che la bozza di intenti oggi presentata da Bersani e Vendola sia solo il primo passo verso la ricostituzione di una coalizione di programma che metta al primo posto una alternativa di programma sia a Berlusconi che a Monti perché riteniamo che Monti non porti avanti altro che una politica berlusconiana“. L’ex Pm, conclude ricordando come “la foto di Vasto, che rappresentava un modello di coalizione progressista e riformista, è attuale più che mai“.

Renzi e Tabacci candidati alle prossime primarie del centrosinistra, come lo sono Bersani e Vendola, mostrano un certo scetticismo, seppur per motivazioni diverse. Il sindaco di Firenze sull’ “assenza” dell’agenda Monti dalla Carta: “Non costituisce un problema”, essendo la Carta “un documento molto generale e generico, se c’è un problema e che è fin troppo generico. Lo riempiremo noi con i nostri contenuti”.

Tabacci invece critica la scelta di non aver inserito nella dichiarazione d’intenti alcun riferimento all’agenda Monti, definendo “un grave errore la scelta di Bersani, Vendola e Nencini”. Tabacci infatti ‘premia’ la politica del Governo Monti definendola “molto seria, severa, anche dolorosa, ma senza la quale lo scorso anno non si sarebbero nemmeno pagate le tredicesime”. Tabacci che oggi da Napoli, ha inaugurato il suo tour che lo farà girare in quaranta città, ha un messaggio per il Partito democratico: “o il centrosinistra è più largo o non ha possibilità di vincere”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Fioroni, esponente del Pd, che twitta: “questa alleanza non basta né per vincere bene né per governare: servono i moderati e Monti”, e il leader dell’Udc, Casini, che utilizza twitter per far conoscere il suo pensiero: “L’ipoteca di Vendola sulle primarie è superiore a quella di Renzi. Che errore eliminare ogni riferimento al Governo Monti dal manifesto…“.

Ad attaccare Bersani e l’alleanza Pd-Sel, è anche l’esponente del PdL, Gasparri che definisce il “cartello Bersani-Vendola e socialisti ossessionato dalle coppie gay” così tanto da mettere “la questione in testa alla propria agenda”. L’ex colonnello di AN, continua: “ è stupefacente al di là del merito, che ci vede comunque contrari, osservare la sinistra anteporre un simile tema alle altre questioni sociali e del lavoro che preoccupano le famiglie italiane”.

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