Cina: apre il congresso del Partito che ‘incoronerà’ Xi Jinping

PoliticaCina: apre il congresso del Partito che 'incoronerà' Xi Jinping

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XI JINPING – Dopo gli Usa e le elezioni che hanno confermato Obama alla Casa Bianca, il mondo guarda ora alla Cina, dove è iniziato a Pechino, il 18°Congresso del partito comunista cinese. Il congresso che si tiene ogni 5 anni è il massimo organismo del partito unico che governa la Cina dal 1949, anno della vittoria dei comunisti sui nazionalisti del Guomindang. Strategicamente fissata a due giorni dalle elezioni presidenziali americane, l’assise sceglierà i nuovi leader del partito, che governeranno il colosso asiatico nei prossimi 10 anni, nonché i ‘delfini’, destinati a succedergli dopo questo decennio. Da oggi a giovedì, giorno di chiusura del Congresso del PCC, verrà stabilita la nomenklatura da qui al 2032!

Il 18° Congresso del Pcc si tiene nella sala dell‘Assemblea del Popolo su piazza Tiananmen, addobbata con bandiere rosse ed enormi falce e martello. Il congresso, che designerà il successore del Presidente Hu Jintao, si è aperto con un intervento proprio del presidente uscente, che ha confermato la necessità di riforme politiche che non seguano il “modello occidentale”, rientrando invece: “nell’ambito di una modernizzazione socialista”. Hu Jintao ha parlato del bisogno di realizzare: “un nuovo modello di crescita”, e non è mancato un accenno al problema della corruzione: “Se non affrontiamo il problema della corruzione, essa potrebbe provocare una crisi del Partito e anche un crollo dello Stato”.

A succedere a Hu Jintao alla guida del partito e della Repubblica popolare, sarà Xi Jinping attuale vicepresidente  della Repubblica, capo della Segreteria delPcc, presidente della Scuola centrale del Partito. L’attuale vice-premier Li Keqiang prenderà invece il posto del premier Wen Jiabao, alla guida del governo.

La coppia Xi-Li presumibilmente continuerà a percorrere la strada delle riforme attuata da decenni dai leader del partito comunista. Una politica economica che si allontana sempre più dal collettivismo maoista a vantaggio di un liberismo, che ha comunque giovato all’economia del Paese.

A testimonianza di una linea sempre più distante dalle ‘origini’, nel manifesto politico approvato dal Politburo (organismo  che supervisiona e controlla il Pcc), dovrebbe sparire ogni riferimento a Mao e a Marx. Il punto di riferimento della dirigenza cinese appare essere la politica condotta da Hu Jintao e Jiang Zemin (Segretario Generale del Partito dal 1989 al 2002, e Presidente della Repubblica popolare cinese dal 1993 al 2003). Una scelta che ha dato vita a dissidi e contrasti come testimonia lo scandalo che ha colpito Bo Xilai, leader dell’ala maoista, che ha criticato la “perdita di ideali” della dirigenza. L’ambizioso astro nascente della metropoli di Chongqing verrà processato per corruzione e abuso di potere.

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