Fabrizio De Andrè: nuova raccolta che ripercorre i suoi Live

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I Concerti: una nuova raccolta, distribuita dalla Sony e dalla Nuvole Production, omaggia la carriera live di Fabrizio De Andrè, uno dei più grandi cantautori italiani. Arriverà nei negozi il prossimo 13 novembre il cofanetto con 16 cd che ripercorrono gli 8 tour live di Faber, non solo attraverso i concerti più famosi, ma anche con registrazioni amatoriali, nastri di concerti contestati, battute e discorsi pronunciati proprio durante le sue esibizioni; inoltre un librone di 192 pagine in carta patinata con schizzi originali, foto inedite e appunti. Un vero e proprio viaggio in 25 anni di carriera sul palco del cantautore genovese: dalla sua prima esibizione di debutto nel marzo 1975 alla Bussola di Focette, all’ultima tournèe Mi innamoravo di tutto del 1988. Gli unici due cd live fino ad oggi erano stati quelli registrati con la PFM, che verranno riproposti all’interno de I Concerti in modo ampliato, saranno arricchiti infatti dai momenti di contestazione al PalaEur di Roma del 1979.

Per l’occasione Dori Ghezzi, la vedova di De Andrè, ha lasciato, commossa, numerose dichiarazioni: “È incredibile: a tredici anni dalla sua morte la gente prova ancora per lui un senso di mancanza così forte che in molti mi fermano per strada con le lacrime agli occhi. La sua forza, probabilmente, consiste proprio nell’aver saputo intrecciare un dialogo così aperto e sincero con il pubblico. Sul palco era privo di barriere: diceva quello che pensava e parlava come se stesse chiacchierando nel salotto di casa sua con degli amici. E la gente lo percepiva”.

Dopo la produzione dell’album con la London Shymphony dell’anno scorso, la compagna di De Andrè si è voluta dedicare alla pubblicazione dei live: campo affrontato dal cantautore genovese sempre con difficoltà e timidezza. “I primi concerti furono autogestiti, e qui si ascoltano bootleg ambientali: ma si capisce la sua attenzione, e la pignoleria. Di anno in anno, Fabrizio si apre sempre più”.

Gli omaggi, le commemorazioni e i tributi a Fabrizio De Andrè non saranno mai troppi: la sua intelligenza, che ha trovato forma nelle canzoni, ha sempre cercato di risvegliarci dal sonno della coscienza con rabbia, con satira feroce, con semplice genialità, con quella sua anarchia che voleva ricordarci, in ogni modo, di pensare con la nostra testa.

La rivoluzione comincia dentro ciascuno di noi: è un concetto che dovrebbe essere vivo più che mai ai giorni nostri.

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