Nella nota di Palazzo Chigi si parla di “decreto legge per il risanamento ambientale e la continuità produttiva dell’Ilva di Taranto, che percepisce le indicazioni emerse nel corso dell’incontro tra governo, parti sociali, amministratori locali e vertici aziendali del 29 novembre 2012″.
Nel decreto si legge che l’azienda dovrà risanare e continuare la produzione: “con il provvedimento all’Aia è stato conferito lo status di legge, che obbliga l’azienda al rispetto delle procedure e dei tempi del risanamento. Se non viene rispettato il piano di investimenti, il decreto introduce un meccanismo sanzionatorio”.
Nel presentare il decreto, il premier Monti dichiara che il caso Ilva è “la dimostrazione plastica degli errori che in passato sono stati reiterati nel tempo”. Il professore ha aggiunto che non si può accettare “che ci siano contrapposizioni drammatiche tra salute e lavoro, tra ambiente e lavoro”. Il decreto legge approvato nel CdM “persegue in maniera inderogabile le finalità espresse dall’autorità giudiziaria“, ed è stato presentato come “una creatura blindata per la sua effettiva applicazione”.