Napoli: notte stregata a Bergamo

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NAPOLI – Bergamo stregata nella notte di Halloween, la festa di nazionalità americana, che da qualche anno imperversa anche alle nostre latitudini. Campo storicamente ostico, Bergamo anche quest’anno non ci porta bene. Partita strana. Primo quarto d’ora di studio, poi è il Napoli con Insigne ad andare vicino al gol del vantaggio: strepitoso Consigli, portiere dell’Atalanta, sul quale un pensierino, per la prossima stagione, andrebbe fatto.

L’Atalanta è ben messa in campo e, scampato il pericolo, dopo 4 minuti si porta in vantaggio: cross dalla “trequarti”, l’ex Denis fa una sponda con il ginocchio, e Carmona inventa un gol da cineteca. Insomma il solito discreto giocatorino, peraltro al rientro dopo un infortunio, che vede azzurro e scopre di avere potenzialità inespresse. Il primo tempo scivola via sostanzialmente senza tanti altri sussulti. Senza il Matador, anche stasera indisponibile, l’attacco formato da Pandev e Insigne appare poco pericoloso, e la “maschia” e arcigna difesa nerazzurra ha vita facile.

Nella ripresa il Napoli parte meglio: è ancora Insigne a rendersi pericoloso, ma la sua conclusione finisce a lato. La più nitida palla gol azzurra la costruisce Marek Hamsik, ma Consigli è bravo a ipnotizzare anche il nostro campione slovacco. Il Napoli gioca molto per vie centrali, e crea le occasioni migliori non appena riesce, con Marek in primis, a velocizzare le trame di gioco. Il forcing partenopeo è totale. Entrano Dzemaili, Mesto e nei minuti finali anche Vargas: tutto inutile. Le occasioni da rete capitano tutte sulla testa di Maggio: l’ultima al 93°, quando l’esterno della Nazionale fa la barba al palo. In precedenza qualche tentativo dalla distanza, per cercare di superare la granitica difesa orobica.

Seconda sconfitta stagionale, pesantissima a maggior ragione se si considerano le vittorie della Juve, che vola a più 6, e dell’Inter, che ci scavalca e vola in seconda posizione. Una notte nella quale, con un pizzico di fortuna, il risultato poteva essere diverso. Oltre alla sfortuna, ha inciso anche una rosa che stasera ha dato ancora prova di essere poco omogenea. Di primissimo livello in alcuni dei titolarissimi, scadente nelle “seconde linee”.

La stessa mancanza di una vera prima punta, che possa sostituire il nostro Matador, è un handicap troppo grande, per una squadra ambiziosa. Insigne continua a mostrare tutta la sua inesperienza, e appare troppo leggero, a volte anche lento e prevedibile. Le premesse ci sono tutte; ma va a sprazzi, un po’ come il Napoli in questa serata da tregenda.

Non me la sento di “condannare” il Napoli. Bergamo è un campo “infame”, e la prestazione non è stata completamente da buttare. Di certo, la sconfitta e la consapevolezza dei soliti, ormai cronici problemi di rosa, rappresentano un segnale di parziale ridimensionamento, e soprattutto un campanello d’allarme da non sottovalutare. Stasera trionferanno i tanti che, orgogliosi e fieri, petto all’infuori, rivendicheranno i loro “l’avevo detto io”…

E pensare che potevamo star qui a parlare di due vittorie in 3 giorni. Prima di questa sfortunata e buia prestazione in piena Padania, infatti, domenica sera si erano raccolti tre punti contro un’altra nostra “storica” bestia nera: il Chievo Verona. Una partita, quella di domenica, dominata dal nostro Napoli, con almeno tre nitide palle gol sprecate nei primi 45 minuti di gioco. Nella ripresa, sua maestà Marek trovava la rete del meritato vantaggio azzurro.

Tre giorni dopo, il solito, maledetto e poco felice turno infrasettimanale a rovinarci la festività dei Santi e dei morti. Rammarico e delusione devono però lasciare subito il posto al desiderio di riscatto e alla rabbia: la dea bendata tornerà a trovarci e a sorriderci. E se alla fortuna si affiancherà un mercato di gennaio (il pensiero corre già a quel mese…) finalmente “intelligente” e “mirato”, i soloni e i maestri dell’ ”avevo detto io” magari verranno zittiti, e forse gioiranno…

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