NAPOLI: TORNANO LE VITTORIE IN RIMONTA

CalcioNAPOLI: TORNANO LE VITTORIE IN RIMONTA

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NAPOLI – Due rimonte, in due partite dalle strette analogie, in 4 giorni. Il giovedì europeo e la domenica di campionato tornano a regalarci un Napoli in versione ‘thrilling’, da ‘ultimo minuto’.

Un Napoli che offre un repertorio completo di tutti i suoi difetti e tutte le sue qualità. Errori, disattenzioni, sfortuna, carenze tecniche, ma anche lampi di genio, cattiveria, grinta e spessore tecnico. Certo, ragguagliare il 4-2 interno contro gli ucraini del Dnipro, e quello di Marassi, contro i ‘fratelli’ grifoni, sarebbe una forzatura. Il Napoli versione campionato non è, per grazia ricevuta, quello europeo! Sarà pur vero che nel match con gli ucraini, Mazzarri ha utilizzato dal primo minuto il Matador Cavani e Inler, e nella ripresa Marek Hamsik, Goran Pandev  e Lorenzo Insigne; ma in Europa il Napoli scende in campo con una mentalità che non è quella ‘italiana’.

A Genova il Napoli è sceso bene in campo. Nei primi venti minuti ha avuto un’occasione con Dossena, ben imbeccato da Pandev, una con Maggio, che di testa sprecava l’ennesimo gol stagionale, e una con Marek che in area genoana perdeva il tempo sia per tirare, che per fornire un assist a Cristian.

Alla prima azione, il Genoa invece ha segnato: cross dalla trequarti, Hugo anziché metterla di testa in angolo, rinvia il pallone al limite dell’area, tiro immediato di Bertolacci, il pallone batte sul corpo di Paolo Cannavaro, e finisce nella disponibilità di Immobile, che non si lascia pregare e porta avanti i suoi.

Il Genoa, che non segnava da oltre 350 minuti, si galvanizza; il Napoli si paralizza e sprofonda nelle sue insicurezze. Sembra di rivedere il Napoli che subisce l’1-2 dagli ucraini del Dnipro. La fortuna che non gira, le paure che tornano a galla. Il Genoa ha altre due occasioni, in entrambi i casi è bravo Morgan, in una essendo coadiuvato dalla traversa. Esce Goran, toccato duro in un contrasto di gioco, dentro Lorenzo. Il ragazzo meritava, dopo il giovedì europeo, di partire titolare; ma Mazzarri gli ha preferito un macedone in leggera ripresa.

Si va all’intervallo sotto di un punto, consapevoli di aver complicato un incontro tutto sommato facile, un po’ per le nostra solita mancanza di cinismo, un po’ per sfortuna, tralasciando qualche discutibile scelta tecnica e di uomini fatta da Mazzarri.

Nella ripresa Mazzarri corre ai ripari: Mesto per Hugo, difesa a 4, con Maggio basso a destra, e Dossena sul versante opposto, e maggiore consistenza a centrocampo, con Insigne e Mesto larghi. Proprio l’ex della partita con un’azione caparbia trova la rete del pari, liberazione per i tifosi partenopei!

Dura poco però: due minuti dopo Paolo e Cristian dimenticano Antonelli che, servito dal solito Immobile, crossa per l’accorrente Bertolacci, che riporta avanti il grifone. Ripiombiamo nello sconforto e nell’angoscia.

Inler entra per Behrami, Mazzarri le prova tutte. Nonostante tutto, la squadra appare vivace. Insigne colpisce la traversa, e sprechiamo altre possibili occasioni. Poi sua maestà Marek decide che il gioco è finito: lo scherzo è durato anche troppo, le coronarie dei tifosi non possono resistere oltre. Riceve palla da Inler, con eleganza e tecnica superiore alla media si accentra, detta l’assist al Matador, che non aspettava altro. Ricevuto il pallone, l’uruguaiano mette a sedere Frey, e fa 2-2. Al 79° minuto metà dell’opera è compiuta!

Ora bisogna completarla. Saranno anche amici, ma a Genova si deve vincere. Ovviamente è sempre Marek a svegliarci, anzi a farci sognare: cross di Mesto e, di testa, al 90°minuto supera il portiere del Genoa: putiferio Napoli.

Quattro minuti di recupero sono un’eternità, e sembrano non passare mai. Novantatre minuti e trenta secondi: angolo per il Genoa, noi sui calci piazzati siamo ‘ingenui’, e la paura di una beffa ci dà i brividi. Parte l’angolo, respingiamo il pallone che arriva al Matador, palla subito a Lorenzo che si invola verso Frey, e lo beffa: Genoa 2 – Napoli 4. Come con il Dnipro suggelliamo la vittoria e la superiorità con un gol a partita scaduta.

La gioia si impossessa di chi tifa Napoli, di chi questa partita non voleva perderla, né pareggiarla, di chi sa che con poco, molto poco, questa squadra potrebbe essere ancora più forte e competitiva. Tornare a vincere nel finale può essere un segnale importantissimo, decisivo. Supportiamolo!

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