Obama – Romney: ci siamo! Aperti i primi seggi sulla costa orientale degli Usa, per l’elezione del presidente americano. Obama o Romney ? Gli americani confermeranno il presidente in carica, il 51enne democratico Barack Obama, o sceglieranno la novità, rappresentata dal repubblicano, mormone di fede, Mitt Romney ?
I sondaggi danno i due rivali praticamente pari, decisiva sarà l’affluenza alle urna, e il voto negli stati ‘swing’, quelli in bilico. In particolare è l’Ohio il principale ‘ago della bilancia’ in queste elezioni Usa 2012. Una vittoria di Obama in Ohio, dove le urne chiuderanno alle 19.30 (l’una e mezza in Italia) significherebbe per lui la riconferma alla guida del colosso a stelle e strisce. Entro una trentina di minuti dalla conclusione dell operazioni di voto dovrebbero arrivare i risultati dell’early voting, che danno un leggero vantaggio al presidente Obama, e che potrebbero additare un significativo andamento del voto.
Obama sembra avere qualche possibilità in più, tant’è che in base alla media dei diversi sondaggi effettuati, l’attuale inquilino della Casa Bianca godrebbe di 303 Grandi elettori, 68 in più del suo sfidante Romney.
Nei precedenti articoli abbiamo già visto alcune particolarità del complesso sistema elettorale americano, dai Grandi Elettori al sistema dell’Early voting, il voto per corrispondenza. Trattandosi di un paese di dimensioni ragguardevoli, dal solido impianto federale, abbiamo già visto come ogni Stato della Federazione detti la propria legge elettorale. E allora può capitare che in due piccoli paesini del New Hampshire si sia già votato e si conoscano già i risultati.
A Dixville Notch, piccolo villaggio di 75 anime, nella Contea di Coos del New Hampshire, 10 cittadini americani hanno espresso il loro voto: 5 hanno votato Obama, 5 hanno votato Romney. Si tratta, come in moltissime circostanze curiose d’oltreoceano, di tradizioni decennali, se non secolari. Dal 1960, gli abitanti di Dixton sono infatti ‘The Nation’s First’, i primi della nazione. A mezzanotte del giorno dell’election day, coloro che hanno deciso di votare si ritrovano nell’albergo Balsams, e qui esprimono la loro preferenza. Dopo il voto, dinnanzi ad una nutrita pattuglia di giornalisti si avvia lo spoglio delle schede. Di tradizione repubblicana, il piccolo villaggio nel 2008 premiò Obama con 15 voti, contro i 6 riservati allo sfidante repubblicano Mc Cain.
Dixville ha sfilato questa peculiarità e questo ‘record’ di ‘primi della nazione’, a Hart’s Location, altro villaggio del New Hampshire, 41 abitanti appena, situato nella contea di Carroll. Era dal 1948 che questo minuscolo villaggio, il cui toponimo deriva dal nome del colonnello Hart onorava questa tradizione, che si interruppe nel 1964, per riprendere solo negli anni ‘90. Qui l’affluenza è stata maggiore, e dei 32 votanti, 23 hanno preferito Obama, 9 invece Romney.
Altra caratteristica americana, in antitesi con la nostra mentalità, sta nella possibilità dei due candidati di continuare la campagna elettorale anche durante l’election Day. Manca insomma la cosiddetta pausa di riflessione, nelle ventiquattr’ore antecendenti l’apertura dei seggi. Obama, che ha usufruito dell’early voting, trascorrerà la giornata a Chicago, dove scaramanticamente giocherà a basket con gli amici. Romney voterà a Belmont, nel Michigan, e terrà due comizi, a Cleveland e Ohio, e alle 20.55 ora italiana, sarà in Pennsjlvania.