Notte tranquilla a Gaza dopo la tregua annunciata ieri tra Israele e palestinesi. Nella Striscia si sono uditi spari di giubilo, e in tanti sono scesi in strada per festeggiare la fine dei raid aerei israeliani. Raid che hanno causato circa 160 morti, con un’alta percentuale di civili e bambini.
Hamas ha intanto proclamato una Giornata nazionale di vittoria, dopo la tregua con Israele, mediata dal lavoro diplomatico di Egitto e Usa.
Una tregua fortemente voluta dal governo egiziano, che insieme a palestinesi ed israeliani garantirà l’effettiva applicazione dell’accordo. Da una parte Israele si impegna a bloccare i raid aerei, dall’altra i palestinesi si impegnano a cessare il lancio di missili contro il territorio israeliano.
Ringraziamenti all‘Egitto arrivano dal Segretario di Stato americano, Hillary Clinton, che ha ribadito il ruolo di leadership della regione, da parte delle autorità egiziane. Anche il Presidente Obama si è complimentato con il presidente israeliano Netanyahu e il presidente egiziano Morsi.
Soddisfazione per l’accordo raggiunto viene espressa anche da Ban Ki Moon, Segretario Generale dell’Onu. Intervenuto in videoconferenza il diplomatico sudcoreano sottolinea l’importanza di questa tregua. Ban Ki Moon ricorda però anche la necessità di rendere maggiormente stabili, alcuni accordi della tregua, affinché la pace sia duratura. Il numero uno dell’Onu invita le parti in causa a tornare al tavolo dei negoziati, per trovare una soluzione che porti alla formazione di due stati, e alla pace nell’intera area.
Una pace che ascoltando le parole di Netanyahu, è messa a dura prova, dall’Iran. Il premier israeliano ha accusato il paese persiano di fornire le armi ad Hamas, complicando “la situazione della nostra sicurezza”. Il leader israeliano è convinto che si debba sfruttare questa “opportunità per una tregua prolungata”. Non sono mancati i ringraziamenti agli Usa, con cui sottolinea Netanyahu la collaborazione si rafforzerà, a causa della minaccia iraniana.
Situazione calma a Gaza, mentre si regista qualche problema in Cisgiordania, dove l’esercito israeliano ha arrestato una sessantina di palestinesi. Tra gli arrestati ci sarebbero, secondo fonti locali, esponenti politici di Jihad islamica e di Hamas. La notizia fornita dal portavoce militare del paese ebraico, non chiarisce se le retate siano da mettere in relazione all‘attentato che ieri ha colpito un bus a Tel Aviv, o a degli scontri avvenuti in Cisgiordania, prima della tregua tra Hamas e Israele.