Proseguono le indagini sulla morte di Yasser Arafat. E’ stata riesumata oggi la salma del noto leader palestinese Arafat, per stabilire se la causa della sua morte sia stata l’avvelenamento.
Al momento della riesumazione, avvenuta questa mattina all’alba, erano presenti esperti francesi, svizzeri e russi che hanno prelevato campioni di tessuto che poi verranno accuratamente analizzati. Arafat è morto a Parigi nel 2004 e il certificato ufficiale di morte riporta come causa del decesso un ictus, ma tale tesi sembra in realtà aver destato dei sospetti. In effetti la magistratura francese, la scorsa estate, ha aperto un’indagine sulla morte di Arafat perché alcuni esperti svizzeri hanno dichiarato di aver trovato un veleno, il polonio-210 radioattivo, sugli indumenti del presidente.
Sembrano in effetti esserci diversi punti oscuri nella vicenda che riguarda la morte del leader. Innanzitutto, in base a ciò che risulta, non è stata effettuata alcuna autopsia per cui potrebbe anche non essere confermata la tesi dichiarata dal centro medico presso cui Arafat è morto. Inoltre la vedova Suha insieme all’intera famiglia di Yasser Arafat ha denunciato quello che per loro è stato un omicidio da imputare ad Israele, nonostante l’avvocato Dov Weisglass, ex collaboratore del premier Ariel Sharon abbia pubblicamente smentito, nel corso di una conferenza, che Israele abbia avvelenato Arafat.
Il corpo custodito all’interno di un mausoleo funebre a Ramallah è stato, in vista di tutto ciò, riesumato per stabilire se Arafat sia stato effettivamente avvelenato. Non resta intanto che attendere la divulgazione dei risultati tratti dai dati prelevati. In base a quanto è stato riportato dall’agenzia di stampa palestinese, il capo della commissione, Tawfiq Tirawi, ha dichiarato: “noi siamo convinti che Israele assassinò Arafat… e a prescindere dai risultati che otterranno gli esperti russi, svizzeri e francesi, il caso resterà aperto”.