Nel cd Mina reinterpreta 12 standard dagli anni ’30 ai ’70. Per l’artista la memoria è un motore molto importante ed è per questo che ha scelto di inserire tutte quelle canzoni che l’hanno colpita e non sono mai andate via da lei, lasciandole qualcosa di speciale. Ecco la lista:
“September song” (Weill / Anderson)
“Banana split for my baby” (Prima / Irwin)
“Everything happens to me” (Dennis / Adair)
“Fire and rain” (Taylor)
“Have yourself a merry little Christmas” (Blane / Martin)
“I’ll be seeing you” (Fain / Kahal)
“I’m glad there is you” (Dorsey / Madeira)
“I’ve got you under my skin” (Porter)
“Just a gigolo” (Casucci / Caesar)
“Love me tender” (Presley / Matson)
“Over the rainbow” (Arlen / Harburg)
“Anytime, anywhere” (Carpenter / Adelson)
12 non è soltanto il numero dei brani contenuti ma anche quello delle copertine diverse dell’album. Esse sono copertine d’autore, opera di Mauro Balletti e Gianni Ronco e Mina è in varie pose ispirate alla discografia jazz dagli anni Trenta. Il cd è stato prodotto da Massimiliano Pani e Mina è stata accompagnata, durante la registrazione dal vivo in studio, dal trio jazz di Danilo Rea. Non è una novità che il cd sia stato creato in soli tre giorni: a Mina non piace impiegare troppe ore perché nel lavoro deve essere chiara l’immediatezza e l’emozione; non deve sembrare e non deve essere un lavoro costruito e troppo meditato.
Dopo tanto tempo si lascia andare e dichiara: “Mi sono divertita. Questa volta mi sono proprio abbandonata completamente – racconta – Mi sono messa in sala e ho liberato la mente, l’anima, il cuore ignorando l’armatura stretta che ti obbliga a dover usare i tuoi strumenti naturali in modo commerciale”.