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Monti, Berlusconi, l’Italia e l’Europa

Italia al centro dell’agenda europea. Il premier Monti invitato all’odierno vertice del Partito popolare europeo (Ppe) dal presidente Martens, assicura “qualunque sarà l’esito delle elezioni, ci sarà in Italia un governo che si collocherà nella linea della tradizione di un forte appoggio italiano all’integrazione europea”. Il professore dribbla domande su una sua possibile candidatura alle prossime elezioni “non è il momento di parlarne, sono ancora concentrato nella condotta spedita di ciò che il governo deve ancora compiere”.

Ieri sulla possibile candidatura dell’attuale premier, era intervenuto il suo predecessore Berlusconi, dichiarandosi disponibile a “fare un passo indietro”, non candidandosi, qualora “Monti dovesse candidarsi”.

Dell’Italia parla anche il presidente del Ppe, Martens che ricorda che il Partito popolare europeo è “unito contro il populismo e l’antieuropeismo”. Il capogruppo del Ppe all’Europarlamento, Daul ha invece precisato che la sua opinione critica nei confronti di Berlusconi non “è stata influenzata da nessuno e riflette quella del Ppe“. La dichiarazione di Daul segue l’accusa di Berlusconi, che aveva parlato di un’opinione influenzata da Monti.

Non manca l’intervento del presidente della Commissione europea, Barroso “abbiamo bisogno di un’Italia forte e stabile per l’Europa”. Il politico portoghese ha riferito di aver incontrato ieri, Berlusconi “e gli ho ribadito quanto sia importante che l’Italia prosegua sulla strada delle riforme”.

Barroso ha inoltre ricordato “i segnali incoraggianti di ripresa” del nosto Paese, e che “grazie alle riforme volute dal Governo Monti, la fiducia degli investitori sta tornando”. Sulle elezioni, il politico lusitano si augura che “non siano una scusa per rallentare l’impegno del Paese sul fronte del consolidamento dei conti”.