L’hacker Cristopher Chaney si introdusse nella posta elettronica di Scarlett Johansson e pubblicò le foto hot dell’attrice nuda. Ad ottobre 2011 è stato arrestato dall’Fbi dopo mesi di indagine e oggi è stata emessa la sua pena, da parte del giudice federale di Los Angeles: dieci anni di carcere per aver commesso atti perversi. Il 35enne della Florida si è scusato, inutilmente, in tribunale e oltre alla pena dovrà versare 76mila dollari di risarcimento.
La povera Scarlett Johansson non è stata l’unica vittima: l’uomo ha violato le email di moltissime altre celebrità Hollywoodiane tra cui Mila Kunis, Christina Aguilera e Renee Olstead e inoltre, per anni, egli ha molestato anche persone comuni. Non si tratta di semplici paparazzate ma si parla di una vera e propria violazione della privacy attraverso la quale l’uomo ha reso difficile la vita a tante donne. Le foto hot di Scarlett Johansson nuda, così come quelle delle sue colleghe, hanno fatto il giro del mondo e ciò è stato possibile grazie alle intercettazioni illegali. L’attrice ha spiegato che quelle foto hot erano destinate esclusivamente a suo marito Ryan Reynolds con il quale però ha recentemente rotto.
Proprio ieri la Johansson si è confessata parlando del suo futuro e spera di essere più rilassata e libera nel suo 2013, ha dichiarato: “Sono stata molto fortunata, ho scoperto che anche nei momenti di crisi ho molto amore intorno a me; le persone sono uscite da diversi angoli bui per starmi vicino. Ho anche imparato ad essere molto più tollerante a paziente. Per quanto riguarda le foto rubate, la cosa più importante è che la mia carriera e la mia vita privata non siano state toccate. Vorrei riuscire a dormire anche oltre le 5 di mattina. Odio dover essere così disciplinata, non mi piace che mi si dica cosa devo fare. Non che qualcuno mi stia dicendo cosa fare, ma si aspettano semplicemente che io arrivi sul set e non sia grassa”.
Tale vicenda ci fa capire che il crimine informatico è una grave minaccia e ciò dovrebbe far riflettere tutti a tutelare maggiormente la propria privacy.