Si consumano tragedie sempre più assurde nel mondo e noi ricordiamo quella di Torino. Un uomo, poco più di un anno fa, decise di uccidere la moglie dopo aver sognato il suo tradimento.
E questo è quanto espletato al processo da Salvatore Scandale, che lo vede imputato di omicidio. Di mestiere fa il muratore, ha 52 anni e a Vauda (Torino) consumò il delitto nei confronti della moglie, Mariella Gili Vinardi, uccisa a colpi di pistola la notte del 6 agosto 2011.
Ai giudici della Corte di Torino ha sostanzialmente confermato quanto dichiarato all’epoca dei fatti. Queste furono le sue parole: «Mi creda dottore, quando ho sparato era come fossi in trance, in una specie di dormiveglia. Solo l’esplosione provocata dal colpo di pistola mi ha svegliato. Così ho visto quello che avevo combinato…». Infatti, attualmente, conferma di aver agito nel sonno, con la pistola che teneva sempre vicino a sé per paura dei ladri, e di essere stato poi risvegliato dal rumore dello sparo, ritrovandosi disteso accanto al corpo della donna.
C’è stato un forte scontro tra accusa e difesa circa la credibilità del racconto di Salvatore Scandale. Da un lato, l’esperto che collabora con la procura, Roberto Mutani, ha dichiarato che Scandale non ha giustificazioni in quanto non soffriva di disturbi del sonno; Giuseppe Plazzi, invece, sul fronte opposto, spiega tuttavia che la reazione sia stata scatenata da una specie di allucinazione che può colpire chi, come Scandale, in quel periodo soffriva di un forte stress, dormiva poco, fumava molto e assumeva forti quantità di caffè.
Intanto nulla è stato ancora deciso e il processo riprenderà il 14 dicembre.