NAPOLI – Dopo tre vittorie consecutive il Napoli si ferma a Firenze nel lunch match della seconda giornata di ritorno. I viola, nonostante le ultime due sconfitte, sono la sorpresa in positivo di questo primo scorcio di campionato. Il Napoli arriva in Toscana con 11 punti nelle ultime 3 partite, merito della sentenza della Corte federale, che ci restituisce i 2 punti, in un primo momento tolti. Una partita tutt’altro che facile, e che sin dalle prime battute appare particolarmente combattuta. Non tanto però da giustificare i 5 gialli tirati fuori da Bergonzi nei primi 27 minuti di gioco. Una conduzione a cui l’arbitro ligure ‘rimedia’ con una ripresa in cui si registra una sola ammonizione. Una partita equilibrata con le due squadre attente a non lasciare il fianco all’avversario.
Più che il fianco però, è Morgan a lasciare di stucco tutti, quando al 33° minuto su innocuo lancio di Roncaglia dalla sua metacampo, ‘fugge’ dalla porta, si scontra con un incredulo Britos, lasciando che il pallone finisca in rete. Di errori dei portieri il mondo del calcio è pieno, palloni che scivolano come saponette, uscite ‘a vuoto’, ma l’errore di Morgan è di una crudele originalità. Morgan se fosse uscito, pur sbagliando tempi e misure, lo avrebbe fatto saltando, invece ha camminato non si sa verso quale meta. Quest’anno abbiamo stuzzicato il nostro portiere a più riprese, le ultime due prestazioni, in particolare quella con la Roma, avevano in qualche modo rilanciato le sue quotazioni. L’errore, privo di spiegazioni ‘razionali’, di Firenze paradossalmente può non riportare in auge, un ‘problema’, che comunque c’è e dev’esser affrontato, non fosse altro per l’età del nostro numero uno.
Quanto visto a Firenze non è una ‘papera tradizionale’, è un black-out, è un momento di appannamento, che decidiamo di perdonare al pirata. Alla società chiediamo però, sorvolando sull’Handanovic ‘andato’, un investimento forte, in un ruolo determinante e delicato quale è quello del portiere. L’obiettivo principale deve essere Marchetti, senza disdegnare il prospettico Perin, magari mandato in giro a far gavetta. Se non si potesse arrivare al portiere della Lazio, gli obiettivi potrebbero essere Viviano, Consigli, Mirante, o la scommessa immediata del giovanissimo portiere del Pescara, con il nostro Morgan secondo. Tornando a Firenze, un gol simile avrebbe tramortito chiunque, non il Napoli, non soprattutto la sua anima: Cavani. L’uruguaiano su una punizione pennellata dal solito Marek, ci regala una prodezza di testa di rara bellezza, figlia di una torsione degna dell’enorme goleador che questo ‘figlio di Cristo’ è. A Firenze Edi aveva segnato il suo primo gol in A, con la maglia del Palermo, a Firenze Edi aveva segnato il suo primo gol in campionato con la Nostra Maglia (ad onor del vero il pallone non aveva varcato completamente la linea, dettagli!), nella patria di Dante e del Rinascimento, Edi segna il suo gol numero 100 in serie A. Una città d’arte, cultura, letteratura che porta evidentemente fortuna al nostro artista del pallone!
Nella ripresa il Napoli alza il baricentro, Behrami rischia il secondo giallo, graziato (ma il giallo del I tempo è ‘invenzione’ di Bergonzi). Mazzarri ‘rischia’ con l’ingresso di Insigne per Gamberini, lasciando in campo l’uruguaiano, il macedone e lo slovacco. La trazione anteriore si avverte, e prima Inler, poi soprattutto Pandev vanno vicini al gol della vittoria, bravo Neto a non farsi sorprendere. Il gol sembra nell’aria, ma negli ultimi 10 minuti il Napoli sparisce, lasciando campo e iniziativa ai viola, che proprio nel finale con Aquilani vanno vicini alla vittoria.
Un pari giusto, l’amarezza è nell’errore di Morgan, ma senza non possiamo sapere come la partita si evolveva. In fondo, lo sappiamo, a Firenze il punto ci sta, i punti persi sono altrove, al San Paolo, ma si tratta di storia vecchia, noi preferiamo guardar avanti. Napoli.