Pisani, che è impegnato attivamente nell’opera di riqualificazione del quartiere,sta investendo risorse in cultura e legalità e amareggiato afferma “Non permetteremo la produzione di una fiction televisiva che presumiamo possa finire anche su mercati esteri. Non permetteremo la fiction di un’altra ‘Gomorra’ a Scampia per utilizzare le ‘Vele’ e le strade di un quartiere per produrre altri danni di immagine piuttosto che favorire la riqualificazione di un territorio mortificato dai camorristi e dai loro affari di droga”. Pisani teme dunque l’eccessiva esposizione mediatica dei mali di Scampia: mostrando continuamente al mondo immagini del suo degrado (ancora una volta la famigerata “cartolina”) senza tuttavia approfondire le ragioni e le dinamiche che vi sono dietro si finisce per stereotipare in negativo. Una sorta di film muto insomma, una carrellata di immagini di palazzi fatiscenti, spaccio di droga e corse in motorino a tre, accompagnati dalla solita cantilena che si limita ad elencare episodi di morte e criminalità. “Rispetto a questo evento ho da fare alcune considerazioni e richieste alla casa di produzione, a Sky che ci mette i soldi, al regista e a Saviano che con il suo romanzo ‘Gomorra’ per quanto non volontariamente ha fatto a Scampia danni incalcolabili alla reputazione già disastrata dai camorristi” dichiara Pisani riguardo la speculazione mediatica e cinematografica di Scampia, tacciando i produttori di “strumentalizzare” il quartiere.
Il problema è che realizzare una fiction ambientata a Scampia vuol dire esportare sui mercati esteri un paccotto di pregiudizi e luoghi comuni che amplificherebbero il messaggio negativo già esportato (seppur involontariamente) dal romanzo di Saviano, senza mostrare anche l’altra faccia, ovvero la voglia di legalità e di riscatto che anima una buona parte degli abitanti della zona. Le riprese tuttavia partiranno il 28 gennaio; si vocifera addirittura che la produzione abbia offerto 200 mila euro ad un bar per utilizzarlo nella fiction e farlo saltare in aria, con la promessa di una pronta ricostruzione al termine delle riprese.