Al campanello di ‘Porta a Porta‘, trasmissione condotta da Bruno Vespa, suona (e canta pure, ndr) la prole di uno dei cammorristi di Villaricca, provincia del partenopeo. La ragazzina, Vania Ferrara, si è esibita durante una delle puntate del talk show di Rai 1 appena qualche mese fa, il 9 ottobre 2012 preparandosi, ovviamente, ad arrivare seconda al programma ‘Ti lascio una canzone‘. Il boss Domenico Ferrara, padre della piccola cantante, è stato arrestato il 31 gennaio, perché riconosciuto dalla Procura a capo di una organizzazione camorristica.
I carabinieri stanno anche indagando sull’inaugurazione di un fan club per la figlia del boss che avvenne nella sala consiliare del Comune di Villaricca.
Ma il retroscena che incuriosisce di più, attualmente, è quello di un padre che fa di tutto affinché la figlia possa vincere il programma televisivo al quale partecipava. Infatti, il boss, aveva fatto recapitare oltre 300 telefonini cellulare a tutta la cittadinanza, imponendo il televoto a favore della figlia. Dalle indagini condotte dai Carabinieri emerge che, alla fine del televoto, il clan si sia ripreso i cellulari per controllare se le chiamate fossero state effettuate.
Questo non è il primo caso in cui criminalità organizzata e servizio pubblico camminano a braccetto. Lo scrittore di Gomorra, Roboerto Saviano, fu uno dei primi a denunciare il caso della figlia di Gaetano Marino, boss scissionista ucciso a Terracina, mentre partecipava ad uno show ‘Canzoni e sfide‘ sempre su Rai 1.
A questo punto se non vogliamo rivolgerci direttamente ai conduttori per ricevere delle spiegazione, almeno la Rai, come azienda, ha da dichiarare un bel po’ di cose.
