Si è ucciso due giorni fa Juri, uno sparo nella notte svegliando tutta la nave. Yuri Izzo si è suicidato con la sua beretta calibro nove. Era un sottocapo della marina militare, aveva solo 29 anni e ha deciso così di togliersi la vita. Originario di Napoli (i genitori vivono in provincia del capoluogo partenopeo, Graganano) si era trasferito in Lunigiana, a Licciana Nardi, per essere più vicino alla base navale dove prestava servizio. Poi qualche giorno fa la tragica notizia. Per lui non c’è stato nulla da fare, è morto sul colpo.
Sul suo profilo Facebook pubblica i suoi ultimi pensieri, proprio come fecero in precedenza l’adolescente Giovanni Traina e il giovane che qualche giorno fa decise di porre la sua vita lanciandosi da un ponte a Vienna. Ecco le sue ultime parole: «Stanco di vivere in questo mondo troppo forte per me. Stanco di soffrire per le persone che non mi meritano. Stanco di conoscere persone false, di fare sacrifici inutilmente. Stanco di abbattere i muri che ostacolano il mio cammino». Sul suo profilo si legge anche il saluto alle persone che gli stavano vicino. «Scusatemi e non soffrite per me, perché fareste soffrire il doppio me. Ci sarò sempre per voi, basta guardare l’orizzonte del mare e parlarmi, vi ascolterò sempre». Prima di scrivere l’ultimo «vi voglio bene», Jurj aveva anche raccomandato (sempre attraverso facebook) ad un’amica di rendere pubblica la lettera, «così chiunque può scrivermi sulla bacheca».
