Maradona batte il Fisco, ma c’è un mistero irrisolto

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Diego Armando Maradona ha finalmente vinto la sua battaglia personale contro il fisco italiano che da lui pretendeva circa 40 milioni di euro. Maradona potrà quindi ritornare nella sua amata Napoli e riabbracciare i suoi tifosi, c’è già chi scommette che il 1° Marzo in occasione della partitissima Napoli-Juventus El Pibe de Oro sarà presente in tribuna al fianco di Aurelio De Laurentiis per tifare finalmente il suo Napoli. Un mistero però in queste ore aleggia sul caso Maradona, infatti l’Agenzia delle Entrate ha appena smentito il proscioglimento dell’ex capitano del Napoli.

IL CASO – La notizia arrivata stamane è di quelle che fanno sognare i tifosi, il calciomercato si è appena concluso, ma il Napoli sembra aver fatto involontariamente un nuovo acquisto ed è Diego Armando Maradona. L’ex capitano del Napoli protagonista con la squadra azzurra nella doppia cavalcata scudetto che si materializzò sul finire degli anni 80 sembra infatti, a detta dell’avvocato Angelo Pisani, aver risolto i suoi problemi col fisco che lo tenevano da tempo esiliato dall’Italia. El Pibe de Oro sembra pronto quindi a ritornare nella sua amata Napoli, lì dove diventò l’incarnazione vivente dei sogni del popolo partenopeo, lì dove impersonificò l’immagine del riscatto del mezzogiorno nell’eterna battaglia sud-nord. Maradona era stato accusato dal fisco di aver evaso le imposte negli ultimi due anni di permanenza a Napoli, il 17 Febbraio 2005 la corte di cassazione aveva condannato il calciatore al pagamento di 31 milioni di euro, tale cifra negli anni salirà poi sempre di più (circa 3000 euro al giorno) sino ad arrivare ai 40 milioni di euro attuali. A tale proposito la Guardia di Finanza sequestrò nel 2005 il compenso di 3 milioni di euro percepiti da Maradona per aver partecipato al programma Ballando con le stelle, sempre le fiamme gialle poi in occasione della manifestazione “Giugliano Cuore” tenutasi il 6 Giugno 2006, sequestrarono all’Argentino 2 Rolex d’oro del valore di 10000 euro. Infine il 18 Settembre 2009 durante un soggiorno a Merano gli furono pignorati 2 orecchini del valore di 4000 euro. La lunga battaglia legale però a quanto pare sembra essersi finalmente conclusa qui, queste le parole dell’avvocato Angelo Pisani: “La Commissione Tributaria Centrale ha confermato la nullità, anche per l’ex campione, degli accertamenti fiscali eseguiti sul finire degli anni ’80 a carico della Società Sportiva Calcio Napoli e di suoi tesserati stranieri per compensi pagati a società estere per lo sfruttamento dei diritti di immagine. La Commissione ha, inoltre, evidenziato l’estinzione per condono dei giudizi fiscali a carico del Napoli e, di conseguenza, a carico di Maradona e dei due brasiliani che in quegli anni vestivano la maglia azzurra. Diego può finalmente tornare a Napoli, e vi assicuro che lui non vede davvero l’ora di abbracciare nuovamente i suoi tifosi. Accadrà prestissimo, ne sono convinto”.

MISTERO – Mentre la Napoli pallonara festeggia per il ritorno del suo re arriva però la smentita dell’Agenzia delle Entrate, di seguito il comunicato: “In relazione alle notizie diffuse da alcuni organi di stampa, si precisa che la Commissione tributaria centrale non ha annullato, né dichiarato estinto, né modificato il debito che il sig. Diego Armando Maradona ha con l’erario italiano. Al contrario, la Commissione ha rigettato la richiesta di intervento adesivo dipendente avanzata dal calciatore Maradona nel giudizio in questione, rispetto al quale lo stesso Maradona era estraneo. Si ricorda altresì che il debito tributario del sig. Maradona è stato ormai confermato da innumerevoli sentenze della giustizia tributaria, a partire dalla sentenza della Ctp (Commissione tributaria provinciale) di Napoli n. 786/2001, confermata in appello dalla sentenza della Ctr (Commissione tributaria regionale) Campana 1091/2002 e quindi dalla sentenza della Corte di Cassazione n. 3231/2005, per arrivare alla sentenza della Ctp di Napoli n. 321/17/2012, con la quale è stato respinto il recente ricorso del sig. Maradona diretto a rimettere in discussione il giudicato già formatosi in riferimento al suo debito con lo Stato italiano. Assai di recente è poi dovuta tornare sulla questione la stessa Ctp di Napoli con la sentenza 7/21/2013 che ha dichiarato inammissibile un’ultima iniziativa del sig. Maradona, condannandolo alla refusione delle spese di giudizio in favore dell’Agenzia delle Entrate e di Equitalia Sud. In merito alla reiterata diffusione di notizie inesatte e di fatti che non rispecchiano la posizione dell’Agenzia, né la situazione in cui versa il sig. Maradona rispetto ai suoi obblighi verso la medesima e verso lo Stato italiano, l’Agenzia valuterà la sussistenza dei presupposti per avviare azioni legali, anche in sede civile, a tutela della propria immagine”. Il mistero quindi si infittisce sempre di più, si attendono ora chiarimenti da ambo le parti, intanto il popolo partenopeo riaccende quella speranza mai sopita di poter rivedere il campione Argentino ricalcare quel prato verde del San Paolo che fu scenografia di immensi successi sul finire degli anni 80.

 

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