Papa Benedetto XVI, a tre giorni dall’addio, modifica la Magna Carta, che regola la sede Vaticana: lo aveva già fatto nel 2007, introducendo la regola dei due terzi dei voti (per evitare spaccature e favorire gli accordi tra gli elettori) e ieri è intervenuto ancora una volta per permettere ai cardinali di anticipare la data del conclave.
“Ordino che dal momento in cui la Sede apostolica è vacante, si attendano per 15 giorni gli assenti prima di iniziare: lascio ai cardinali la facoltà di anticipare l’inizio se consta della presenza di tutti gli elettori, come pure la facoltà di protrarre, se ci sono motivo gravi, l’inizio dell’elezione per alcuni altri giorni”.
In poche parole, nel suo Motu Proprio, Papa Benedetto XVI conferma che la data d’inizio del conclave resta fissata dopo 15-20 giorni dall’inizio della Sede Vacante, ma il Collegio Cardinalizio potrà anticipare la data se gli elettori saranno già tutti presenti in Città del Vaticano. Gli elettori, cioè solo i porporati con meno di 80 anni, attualmente sono 117 (ma altri due cardinali potrebbero compiere 80 anni prima dell’elezione del nuovo Pontefice). Lo scozzese Keith O’Brien, che era stato accusato di “comportamento inappropriato” nei confronti di tre sacerdoti, si è autoescluso ed ha lasciato l’incarico all’arcivescovo di St’Andrews e Edimburgo. Il numero inoltre scenderebbe ancora se venisse confermata la rinuncia, per gravi motivi di salute, dell‘arcivescovo emerito di Giakarta, il cardinale Julius Riyadi Darmaatmadja e potrebbe scendere a 114 se rinunciasse, sempre per motivi di salute, l’egiziano Antonius Nagiub. Attualmente però non c’è nessuna dichiarazione ufficiale.
