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Sanremo 2013: la nuova scenografia tra sogno ed emozioni

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FESTIVAL SANREMO 2013 – Diciamo la verità, ciò che incanta del festival di Sanremo non sono sole le canzoni, gli artisti e le belle gambe delle vallette. In questo caso gli spettatori sono soprattutto curiosi di scoprire la scenografia e ad ogni edizione c’è sempre da aspettarsi qualcosa di insolito e originale.

Stavolta il ‘paesaggio‘ di Sanremo 2013 è stato affidato alla prima donna scenografa del festival, Francesca Montinaro, che ha già collaborato con Fabio Fazio, conduttore di questa edizione insieme alla sua insostituibile collega di lavoro Luciana Littizzetto, in i “Che tempo che fa”, “Vieni via con me” e “Quello che (non) ho”, ma anche al lavoro su “Le Invasioni barbariche” e “Piazzapulita”.

La nuova scenografia cerca di coniugare il passato e il presente in una linea d’azione che riprende lo stupore barocco creato dai fratelli Bibbiene, infatti la Montinaro dichiara: «La prima fonte d’ispirazione è lo stupore barocco ideato dai fratelli Bibbiena che si unisce direttamente agli strappi logori di Burri ed ai tagli filosofici di Fontana che fenderanno lo spazio. Tutti sappiamo che il teatro di Sanremo è un guscio straordinario che partorisce canzoni e sentimenti per i protagonisti e per tutti gli spettatori che lo attendono. La mia scena lascia spazio all’interpretazione, al sogno, e all’emozione. È una scena calda che risveglierà i nostri più antichi ricordi».


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Un’altra novità riguarda l’orchestra che quest’anno non si troverà più nella buca, infatti finisce sospesa in obliquo sui fondali del palcoscenico. Il ‘movimento‘ sarà altrettanto suggestivo con macchine teatrali che si muoveranno continuamente sul palco generando coreografie e forme sempre diverse, mutando così l’aspetto scenografico, lì dove necessita.

Per quanto riguarda la famosa scala, che dalle immagini non sembra esserci, quel di Sanremo rassicurano:

«Ci siamo interrogati a lungo su questo, ma alla fine non poteva mancare, non ci può essere un Sanremo senza scala. Ma sarà anch’essa innovativa, diversa, ‘antropomorfica’ come a mimare il movimento delle mani, il modo di gesticolare».