Scampia: scoperto patto narcos-scissionisti per il mercato della droga

CronacaScampia: scoperto patto narcos-scissionisti per il mercato della droga

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Dopo aver sconfitto il clan Di Lauro nella prima faida di Scampia, gli scissionisti del clan Amato Pagano, per lo spaccio di stupefacenti, decisero di abbandonare gli intermediatori spagnoli che erano in contatto con i cartelli colombiani di Cali e Medellin, e di mettersi in proprio. Decisero così di irrobustire la propria leadership a livello mafioso nel traffico della droga e abbattere i costi derivanti dalla mediazione di terzi.

Questo è quanto emerso dalle indagini condotte dai carabinieri del Ros coordinate dalla procura antimafia di Napoli, che hanno portato all’arresto di dieci persone per reati di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti nonché di produzione e commercializzazione di droga con l’aggravante della transnazionalità.
Complessivamente, gli indagati sono 11: manca all’appello ancora un destinatario della misura cautelare.
Oltre al sequestrato di oltre 300 chili di cocaina e decine di migliaia di pasticche di ecstasy ed efedrina, le indagini hanno consentito di smantellare due laboratori clandestini allestiti dall’organizzazione in un capannone a Qualiano e in un appartamento nel Parco delle Rose di Castelvolturno, per la produzione di droghe sintetiche e la raffinazione della coca.
Dal 2006 al 2008, l”organizzazione provvedeva all’importazione in Italia e alla vendita al dettaglio di droga rivenduta soprattutto nel Lotto G di via Labriola del quartiere Scampia e in altre piazze di spaccio.

La struttura transnazionale smantellata dai carabinieri era collegata al cartello Amato-Pagano. I provvedimenti cautelari colpiscono soprattuto il gruppo Bastone e la filiera di narcotrafficanti e corrieri che ha consentito un flusso ininterrotto di stupefacenti a Scampia. Sono stati dimostrati legami del gruppo Bastone con una struttura camorristica con base a Roma e rapporti con un gruppo fornitore colombiano di narcos strutturati in una organizzazione paramilitare delle cosiddette ‘Autodefensas Unidas de Colombia’. Dopo lo stoccaggio nei pressi di Madrid, in un deposito clandestino controllato da emissari della struttura fornitrice colombiana, il commercio della droga avveniva attraverso il gruppo dei Bastone che beneficiavano anche del supporto di elementi del clan degli scissionisti, da anni in penisola iberica.

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