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Whatsapp: Che fine ha fatto la privacy?

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Whatsapp è da qualche tempo ormai una delle app più scaricate, forte della sua grande versatilità che gli permette di girare ottimamente su ogni tipo di device e ogni tipo di sistema operativo, ha stregato milioni di utenti che la utilizzano con solerzia quasi maniacale. L’applicazione in questione è di proprietà della WhatsApp Inc. e funziona esclusivamente grazie all’ausilio di una connessione internet, Whatsapp è una sorta di fusione tra il classico Sms e la chat di Facebook e permette agli utenti che la installano sul proprio device di scambiare messaggi istantanei, purtroppo però recentemente nuove ombre avvolgono l’uso dei dati personali da parte dell’app in questione.

Il Garante della privacy italiano, Antonello Soro infatti ha chiesto chiarimenti alla casa madre riguardo il trattamento dei numeri presenti nella rubrica degli utenti che installano appunto Whatsapp: ”alcune caratteristiche nel funzionamento dell’applicazione comportano implicazioni e rischi specifici per la protezione dei dati personali degli utenti”. Infatti secondo Soro Whatsapp.Inc ha accesso alla rubrica degli utenti inscritti al servizio e quindi è a conoscenza di tutti i numeri presenti in essa, anche di quegli tuenti che con l’app in questione non ci vogliono avere niente a che fare. Inoltre il garante ha chiesto espressamente a Whatsapp.Inc come e per quanto tempo vengono conservati i dati personali degli utenti.

In merito alla questione si è espresso anche Giangiacomo Olivi, avvocato specializzato in tecnologia:  “il provvedimento del Garante è importante per almeno due motivi: il primo, che ci sia un interessamento rispetto a soggetti che non sono italiani, e che potrebbe portare a una maggiore attenzione in futuro. Un altro aspetto importante è che vi è stata una collaborazione internazionale tra i garanti olandese e canadese, e quindi italiano: vuol dire che cominciano a delinearsi dei principi generali e sovranazionali di data protection, per quanto poi gli ordinamenti restino nazionali.”