Firma la petizione: licenziato per aver difeso dei gattini

Scienzenatura e animaliFirma la petizione: licenziato per aver difeso dei gattini

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Continua la lotta di Cristian Castaldi, un ragazzo di 26 anni che lavorava nell’impianto di smaltimento rifiuti AMA S.p.A di Rocca Cencia, una frazione di Roma Capitale, che il 18 febbraio 2012 fu ricoverato in pronto soccorso con un trauma cranico in seguito ad un pestaggio per aver difeso inutilmente dei gattini dalle sevizie di alcuni colleghi dell’area smaltimento. Gattini maltrattati e uccisi per gioco durante il turno di lavoro.

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LA VICENDA – Il 18 febbraio 2012, alle ore 10 e 30 circa, un dipendente scopre 4 gattini appena nati vicino al nastro per la selezione dei rifiuti. Ne raccoglie uno grigio e lo scaglia a terra, uccidendolo all’istante. Proprio mentre sta per afferrarne un altro, inorridito da tale crudeltà, Cristian interviene e tenta di bloccarlo. «Fermati, pezzo di m…, non si trattano così gli animali!», «Attento, ti faccio fa’ la stessa fine!» gli risponde l’altro. Allora Cristian, spaventato, indietreggia e sulla schiena, per sfregio, gli viene lanciato uno dei gattini che muore sul colpo. Così parte il pestaggio e Cristian ha la peggio: viene colpito con una gomitata che gli provocava un graffio alla zigomo, scaraventato a terra ttere con la nuca alla parete». Il ferito, terrorizzato, temendo di perdere il posto, con un pezzo di carta rimuove il sangue dell’animale morto dalla felpa e continuavo a lavorare. Dopo un po’ si reca dal capoturno per raccontargli l’accaduto: «Si vede che te lo meritavi», questa è la sua risposta. Arriva un’ambulanza, lo portano all’ospedale di Tivoli: il referto parla di trauma cranico, lesioni al volto, crisi di panico.
La ricostruzione, attimo per attimo, è nella denuncia presentata ai carabinieri di San Vittorino.

LICENZIATO PER AVER DIFESO DEI GATTINI – Cristian Castaldi, addetto di 2° livello, padre di un bimbo di un anno, assunto in Ama dal 2011 attraverso l’agenzia Manpower, dopo aver lasciato gli studi universitari di Lettere, oggi è disoccupato. Nonostante l’Inail gli avesse riconosciuto l’infortunio sul lavoro, l’Ama minimizzò l’accaduto scrivendo in un rapporto che i 4 mici erano stati trovati già morti. In agosto Cristina fu messo in permesso retribuito. Poi, il 3 settembre è stato sottoposto ad accertamenti sanitari per una mansione superiore, da conduttore d’impianto. Così, sulla base di questa alterazione, adducendo la scusa che lo stato psico-fisico non gli consentiva di svolgere quella funzione è stato licenziato. La lettera di «recesso» della Manpower risale al 5 settembre: «Stante l’impossibilità di adibirla ad altra mansione, il suo contratto è risolto…»

LA PETIZIONE – Cristian e la sua famiglia non si danno pace, hanno subito un torto e ora chiedono giustizia. La petizione è stata lanciata in reta dalla moglie, Federica Funi, ed è possibile sottoscriverla accedendo a questo link: https://www.change.org/it/petizioni/licenziato-per-difendere-dei-gattini-chiediamo-giustizia

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