Joss Stone, la famosa cantante venticinquenne, si è presentata ieri a Exeter Crown Court, nel South West England, per testimoniare contro Junior Bradshaw, 32 anni e Kevin Liverpool, 35 anni, arrestati nel giugno del 2011, dopo essere stati sospettati di aver progettato il suo omicidio. Erano partiti da Manchester in possesso di una spada da Samurai, un coltello a serramanico, un martello, un passamontagna balaclava, sacchetti neri e appunti su cui si legge che era loro intenzione rapire e decapitare Joss Stone. Progettavano il piano da cinque mesi: credevano che la cantante fosse legata alla famiglia reale inglese, poichè era stata invitata al matrimonio di William e Kate due mesi prima, la definivano “l’incarnazione del diavolo“.
“Avevo un allarme, ma non l’ho mai attivato ne’ chiudevo a chiave la porta di casa. Ho vissuto a Devon per tanto tempo e nessuno ha mai chiuso le proprie porte. Ora lo faccio, naturalmente. Chiudo la porta a chiave e serro le finestre. La gente poteva entrare dal mio cancello e venire in cucina a salutarmi. Ora invece ho un portone con una chiave a combinazione, è più sicuro“, ha dichiarato la Stone.
I due giovani accusati negano tutto: la sentenza definitiva è attesa tra tre settimane.
