Movimento 5 stelle: no al governo tecnico

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Il Movimento 5 stelle smentisce oggi l’ipotesi di appoggio ad un possibile governo tecnico, notizia trapelata dopo la conferenza stampa sulla riunione parlamentare di ieri. Vito Crimi, capogruppo in pectore al Senato, corregge il tiro delle dichiarazioni fatte ieri in conferenza stampa e dalla sua pagina Facebook nega questa eventualità e  fa sapere «L’unica soluzione che proponiamo è un governo del Movimento 5 Stelle che attui subito e senza indugio i primi 20 punti del programma e a seguire tutto il resto».

Durante l’incontro di ieri con i neoeletti, svoltosi presso l’Hotel Universo di Roma, Grillo ha ironizzato «Allora, la diamo la fiducia a Bersani? Siamo qui per questo» aggiungendo poi che il Movimento si sarebbe mantenuto coerente con quanto detto in campagna elettorale, negando la fiducia al governo dei partiti. Crimi ha tenuto a precisare che «Non sta a noi individuare il governo. Non siamo la coalizione che dice di aver vinto le elezioni, sta a chi dice di aver vinto le elezioni e a Napolitano individuare un governo. Noi valuteremo le scelte del Presidente».

Dietro la pressione dei media e degli elettori stessi del Movimento 5 stelle il portavoce al Senato ha chiesto qualche “giorno di pazienza” e un “attimo di tregua”, dichiarando che, in attesa di trovare un canale di comunicazione efficace, si affiderà momentaneamente alla sua pagina Facebook, dalla quale fa sapere «Oggi e domani  non risponderò a nessun giornalista. Le nostre parole di ieri in conferenza stampa sono state chiare e non lasciano dubbi. Prego tutti di rispettare la mia volontà ed evitate di chiedermi interviste o presenze radiotelevisive».

Roberta Lombardi, capogruppo alla Camera, dal canto suo risponde alla accuse di elogio al fascismo che gli sono state mosse in seguito ad un post pubblicato sul suo blog, nel quale ha parlato del fenomeno Casapound e dell’ideologia fascista. La Lombardi in sua difesa afferma di essersi limitata ad un’analisi storica del fascimo, rapportandolo all’ideologia di Casapound, analisi travisata come elogio: «Rimango allibita dalle strumentalizzazioni in atto su una frase estrapolata da un post sul mio blog. Quella espressa era una analisi esclusivamente storica di questo periodo politico, che naturalmente condanno. In Italia il fascismo così come il comunismo è morto e sepolto da almeno trent’anni».

Dunque no al governo tecnico, no alla fiducia ai partiti e no all’apertura fascista. Ciò che ribattono con forza i neoeletti del Movimento 5 stelle in questi tumultuosi giorni di assemblee è la volontà di far attuare il loro programma in 20 punti e di mantenere una certa coerenza con quanto sostenuto in campagna elettorale. A tal proposito Crimi dichiara «Vi garantisco la coerenza, terremo la barra dritta: la nostra è una rivoluzione culturale pacifica e democratica e non la fermeremo, il nostro unico senso di responsabilità  verso gli elettori che ci hanno dato mandato di attuare questa rivoluzione culturale che comunque è già in atto malgrado le resistenze di coloro che sono attaccati a poltrone e privilegi». 

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