“O c’e’ subito un governo forte e stabile per l’Italia oppure meglio ridare la parola agli italiani votando a giugno“. Queste le parole d’esordio di Silvio Berlusconi che ieri è salito sul palco a Bari in occasione del secondo comizio del Pdl dopo il voto, in seguito all’appuntamento di Piazza Del Popolo. “Grazie siete tanti quasi troppi, stretti l’uno contro l’altro e siete veramente un fiume che non finisce e spero che lontano giunga il nostro messaggio, siete fiume della libertà” ha detto Silvio rivolgendosi al suo ‘popolo azzurro’ che numeroso lo ha accolto nel capoluogo pugliese.
Chiara e decisa l’invettiva di Berlusconi contro le altre parti politiche. “Con Prodi Presidente della Repubblica ci converrebbe andare tutti all’estero”, ha detto Berlusconi, “proprio lui che ci ha fatto pagare una tassa vergognosa per entrare nell’euro“. Così appena l’ex premier pronuncia il nome di Prodi scoppia un boato tra la folla con tanto di fischi. Berlusconi non risparmia neanche i grillini. “Volete Gino Strada al Colle? Volete la Gabanelli? Perché questi sono i nomi che stanno emergendo dai grillini”. E’ arrivato il momento di prendere una decisione definitiva e di parlare chiaro per il bene del Paese. “Bersani vuole i nostri voti ma non vuole un governo con noi, allora io gli dico: Bersani noi siamo moderati ma non abbiamo l’anello al naso, non stiamo a pettinare le bambole, noi caro Pierluigi non siamo qui a pettinare le bambole, anzi anche le bambole si sono stufate di farsi pettinare… il giaguaro da smacchiare, gli scogli da asciugare… ma è Bersani che parla o è Crozza? E Crozza che scrive i testi a Bersani o viceversa? O hanno fatto una società in comune?“, ha detto Berlusconi.
Intanto in un centro sociale alla periferia di Roma Bersani profondamente seccato ha ribadito il suo drastico No al Governissimo proposto da Berlusconi. “Non vogliamo il Governissimo, e non perchè Berlusconi fa schifo. Il fatto è che il Governissimo non è la risposta ai problemi. Come si fa a pensare credibilmente che io, Brunetta e Gasparri riusciamo a fare una politica che non sia paralizzata?” ha detto il leader del Pd.
