CASO ELISA CLAPS – Qualsiasi tono avesse utilizzato, sotto qualsiasi forma espressiva, quella lettera che Danilo Restivo ha scritto alla madre della studentessa potentina, sarebbe suonata come una totale eresia alle orecchie di una donna che ha perso la parte più importante della sua vita. Così Filomena Iemma, madre di Elisa Claps, ha lasciato l’aula di tribunale quando, l’unico imputato coinvolto nell’omicidio di sua figlia, ha deciso di indirizzarle alcune parole.
Oggi, a Salerno, alla corte d’assise d’appello è iniziata l’udienza pubblica (per esplicita richiesta dell’imputato). Già condannato a 30 anni di reclusione in primo grado, e ha dichiarato: «Io non ho ucciso e non ho idea di chi sia stato». Questo suo volere un’udienza pubblica sembra quasi un guanto di sfida, ma lui nega e fa di più: sottolinea di voler porgere le proprie ‘condoglianze‘ alla famiglia Claps. «Il mio desiderio è un giorno quello di portare i fiori sulla tomba di Elisa». Ma come potrebbe una madre ascoltare ancora una volta l’assassino di sua figlia che cerca disperatamente di difendersi? In aula, dunque, è rimasto solo il fratello di Elisa, Gildo Claps, il quale ha dichiarato: «da Restivo non mi aspetto nessuna verità».
Per quanto riguarda il processo a porte aperte è stato Alfredo Bargi, legale dell’imputato, a chiederne l’accesso al pubblico per permettere a tutti di assistere, anche ai giornalisti. Ci sono la ‘cartina di Potenza‘, ma anche fotografie tra il materiale che i legali di Danilo Restivo, Marzia Scarpelli e Alfredo Bargi, intendono portare all’attenzione della corte d’assise per l’omicidio di Elisa Claps. I legali del condannato hanno anticipato ai cronisti: «Il materiale che verra’ illustrato in aula fotografie che riguardano la ricostruzione di tutta la vicenda processuale. Elementi utili a dimostrare la tesi difensiva».
Il voler confermare la sua innocenza non ha fatto altro che provocare lo sdegno da parte dei familiari di Elisa. Nonostante la colpevolezza c’era d’aspettarsi che avrebbe ribadito la sua estraneità ai fatti. Ma ogni tassello della tragedia conduce a lui. Ancora una volta, Restivo, ha ricalcato un copione che per molti rivela la sua colpevolezza pressoché insindacabile (leggioggi.it): limita a discolparsi e ad attribuire la responsabilità ad una seconda persona con identità ignota. Agisce senza vergogna e con naturalezza.