La Stampa: l’inviato Domenico Quirico scomparso in Siria da 20 giorni

CronacaLa Stampa: l'inviato Domenico Quirico scomparso in Siria da 20 giorni

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LA STAMPA, DOMENICO QUIRICO – Sono instancabili giornalisti che arrivano in Siria per raccontare la storia atroce della guerra civile. E’ così che Domenico Quirico, una delle penne de La Stampa, è entrato nel Paese dal Libano il 6 aprile e da 20 giorni non si hanno sue notizie. Il direttore del quotidiano, Mario Calabresi, fa sapere: «Due settimane di ricerche, fatte in modo silenzioso e riservato ma in ogni direzione, coordinate dall’Unità di crisi della Farnesina – che però, spiega Calabresi – non hanno dato sinora alcun risultato concreto», spingendo la famiglia del giornalista, le autorità e la testata a decidere di «rendere pubblica la sua scomparsa», nella speranza «di allargare il numero delle persone che potrebbero aiutarci ad avere informazioni».

I SILENZI DI DOMENICO – Da quanto si legge dal quotidiano La Stampa, Domenico è partito il 5 aprile dall’Italia per Beirut e si sarebbe dovuto spingere fino a Damasco. Nel pomeriggio del 6 aprile ha invece mandato un sms in cui annunciava al responsabile Esteri de La Stampa di essere in territorio siriano. Appena due giorni dopo ha invece mandato un messaggio alla moglie, Giulietta, per tranquillizzarla. Si trovava in Siria spiegandole che li a poco il cellulare non avrebbe più preso e le persone con le quali viaggiava gli avevano chiesto di non utilizzare il cellulare e che si sarebbe fatto vivo tra qualche giorno.
Il 9 aprile invece invia un ulteriore sms ad un collega della Rai, in cui lo informa di essere sulla strada di Homs. Ed è stato questo l’ultimo contatto diretto con Domenico.

Prima della partenza ha tuttavia avvisato che non avrebbe scritto niente mentre era in Siria e poi la copertura delle reti è saltata in molte zone ad Homs, tuttavia questo silenzio prolungato spaventa anche se i suoi colleghi dicono di essere abituati ai silenzi di Domenico: per lui è meglio lavorare circondato il meno possibile dalla tecnologia per non esporsi e correre pericoli inutili. E’ la sua strategia viaggiare con profilo bassissimo e mimetizzarsi nella popolazione.

Così il 15 aprile il quotidiano, in accordo con la famiglia di Domenico Quirico, ha avvertito l’Unità di Crisi della Farnesina, informando loro della scomparsa del giornalista. E’ la stessa Bonino a seguire la vicenda da vicino. Le fonti della Farnesina stessa riferiscono: «Il ministro Bonino segue personalmente il caso” e “la Farnesina sta operando attraverso l’Unità di Crisi e in raccordo con tutte le strutture dello Stato interessate. Il ministero è da giorni impegnato, in costante contatto con il quotidiano torinese e con la famiglia del giornalista, per chiarire la vicenda»

 

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