Morto Richie Havens, la sua ‘Freedom’ aprì Woodsock

MusicartistiMorto Richie Havens, la sua 'Freedom' aprì Woodsock

Data:

richie-havens-mortoMUSICA – Se ne va a 72 anni, stroncato da un attacco di cuore, dopo una carriera di oltre quarant’anni, scrivendo un pezzo di storia della musica. Richie Havens, chitarrista e cantautore folk,  ha calcato i più grandi palchi dei festival musicali entrati nella leggenda, primo tra tutti Woodstock, che fu lui stesso ad aprire al grido di ‘Freedom’, la sua più celebre cavalcata folk, perfettamente in linea col concetto di libertà, la «vera ragione» del ritrovo di Woodstock, almeno secondo le sue parole.

La notizia della scomparsa di Havens è stata diffusa in primis dal suo agente e poi riferita dal sito della Cnn. Richie Havens, già lontano dalle scene musicali da ormai tre anni, è morto nel New Jersey, lasciando quattro figlie e cinque nipoti. Figlio di genitori originari delle Barbados, Richie Havens, nato il 21 gennaio del 1941 a Bedford Stuyvesant, nei dintorni di Brooklyn, è cresciuto nella buona musica, formando una base solida e “colta” per la sua futura carriera: la nonna lo iniziò da subito ai suoni caraibici e alla tradizione afroamericana, mentre il padre lo avvicinò al jazz. Dopo una lunga gavetta nei cori gospel e nel doo-wop la sua carriera prende il via quando inizia a suonare come cantautore folk nel Greenwich Village. Circa agli inizi degli anni ’70 pubblica alcuni dischi con la label indipendente Stormy Forest, in uno dei quali è contenuta la sua maggiore hit, un rifacimento di ‘Here comes the sun’ di George Harrison. Per il suo senso del ritmo e per il modo particolare di suonare la chitarra Richie Havens, in un’intervista a ‘Rolling Stones‘, fu definito da John Lennon“molto funky“.

Tuttavia il ricordo più forte di Havens, quello che è impresso nella mente di generazioni e generazioni dagli anni’60 ad oggi, resta sempre e comunque il suo concerto di due ore e quarantacinque minuti di Woodstock, durante i quali oltre a proporre  il suo intero repertorio, regalò al pubblico la memorabile versione di ‘Motherless Child’ modificata con l’aggiunta della parola ‘Freedom’ ripetuta  all’infinito.  La sua ‘Freedom’, un pezzo “nero” di grande impatto, infarcita anche di alcune parole dello spiritual caro a Pier Paolo Pasolini (‘Sometimes I feel like a motherless child’), ha ripreso vita recentemente nella colonna sonora di ‘Django Unchained’, il film anti-schiavista di Quentin Tarantino. Curiosamente Havens salì sul palco di Woodstock per primo per un caso fortuito: dovette sostituire all’ultimo momento un altro musicista i cui strumenti erano rimasti bloccati nel traffico. Questa fu la sua fortuna e a ben vedere anche la fortuna della storia del rock.

Share post:

Altre storie

Seguici su

50,320FansLike
527FollowersFollow
7,000SubscribersSubscribe

Leggi anche
Altre storie

Parigi, sparatoria sul set del video di Booba: ferito il manager

Nuova aggressione alla troupe di uno dei rapper francesi...

Juan Gabriel è morto: addio al simbolo della canzone messicana

Il primo messaggio di cordoglio per la perdita dell'icona...

Lady Gaga, le origini itlaiane nel cuore: donazioni per i terremotati

La star del pop oltreoceano, Stefani Joanne Angelina Germanotta,...

Vasco Rossi e l’annuncio su Facebook: “ritorno con 4 nuove canzoni”

Quando parla di prendersi pausa è poco credibile. Il...