Che Telecom Italia svolgesse un’attività concorrenziale sleale era noto ai più, e adesso l’Antitrust interviene per multare la compagnia delle telecomunicazioni. L’istruttoria della pratica contro Telecom Italia è partita nel 2010, quando Wind e Fastweb hanno denunciato la la compagnia telefonica per comportamenti contrari alla concorrenza. In sostanza avrebbe ostacolato l’accesso alla rete e offerto prezzi che non avrebbero consentito ad altre società di poter offrire servizi a costi adeguati, sfruttando e abusando della sua posizione dominante.
La sanzione complessiva che dovrà pagare Telecom è di 103,794 milioni di euro. Nella nota si legge che la società ha opposto ai concorrenti un numero “ingiustificatamente” elevato di rifiuti di attivazione dei servizi all’ingrosso, i cosiddetti KO. «Dai dati emersi nel corso dell’istruttoria – spiega l’Antitrust – risulta che Telecom, nell’esercizio della propria discrezionalità, ha trattato gli ordinativi provenienti dagli altri operatori in modo discriminatorio rispetto a quelli provenienti dalle proprie divisioni interne. Attraverso tali comportamenti – prosegue la nota – Telecom ha ostacolatol’accesso dei concorrenti all’infrastruttura, sia nel caso della fornitura di servizi su linea attiva, sia nel caso della fornitura di servizi su linea non attiva. Ciò ha di fatto reso significativamente più difficoltoso per gli altri operatori, il processo di attivazione dei servizi di accesso alla rete rispetto alle divisioni interne di Telecom».
Inoltre, prosegue l’Antitrust, sembra che abbia applicato: «una politica di scontistica alla grande clientela business per il servizio di accesso al dettaglio alla rete telefonica fissa, tale da non consentire a un concorrente, altrettanto efficiente, di operare in modo redditizio e su base duratura nel medesimo mercato». Per questo motivo è da attribuire un’infrazione di 15,612 milioni di euro, mentre gli 88,182 milioni di euro sono attribuibili ai rifiuti delle attivazioni di ingrosso, i cosiddetti ko.
La Fanpage ufficiale di Telecom Italia è stata presa d’assalto con gli utenti che postano i primi articoli sulla vicenda e una serie di interminabili ‘ladri’ rivolti alla compagnia telefonica.