(ANSA) BARI, AGGUATO– Si teme una mattanza visto che per uccidere il figlio di un boss, il 22enne Vitantonio Fiore, sono state ferite altre due persone. La vicenda è accaduta ieri nel quartiere San Paolo di Bari. Si teme dunque una nuova guerra. Il killer ha scaricato contro le vittime un intero kalashnikov, morti anche gli uomini che camminavano di fianco a Fiore: Antonio Romito, di 30 anni e Claudio Fanelli di 31 anni, anche loro già noti alle forze dell’ordine.
Vitantonio Fiore aveva precedenti penali. Il giovane era figlio del boss del quartiere San Pasquale di Bari, Giuseppe Fiore, di 49 anni, che sta scontando in carcere una condanna definitiva a 25 anni per il duplice omicidio di Michele Cristallo e Salvatore Filograsso, avvenuto a Barletta nell’estate del 1991.
La vittima aveva già dei precedenti penali, arrestato nel 2011 per detenzione illegale di armi e sostanze stupefacenti. Il ritrovamento fatto a casa della fidanzata non fu l’unica scoperta. Nella stessa circostanza Fiore disse ai poliziotti che apparteneva a lui anche una busta di plastica, contenente circa dieci grammi di hascisc, materiale per il confezionamento dello stupefacente, un passamontagna e una radio ricetrasmittente, nascosta sotto un mobile in cucina. Un anno prima, nel gennaio 2010, Fiore era stato bloccato dalle forze dell’ordine alla guida della sua auto al quartiere San Pasquale e trovato in possesso di due pistole.
Tuttavia si ha paura di una guerriglia. Risale al 5 aprile l’ultimo episodio di sangue in cui è morto Giacomo Caracciolese, 32 anni, figura di spicco della criminalità organizzata e gli investigatori non escludono che ci sia un collegamento dall’omicidio di ieri a quelllo risalente appena un mese fa. Caracciolese venne ucciso a pochi passi dall’abitazione di Fiore e del mercato rionale. Quest’ultimo er il principale sospettato per l’omicidio di Alessandro marzio, un ragazzo di 21 anni, assassinato con 10 colpi di pistola a San Pasquale.
CARACCIOLESE – A poca distanza da quell’agguato, Caracciolese era stato poi arrestato per inosservanza degli obblighi imposti dalla sorveglianza speciale perché sorpreso a dialogare con un altro pregiudicato del quartiere. Per gli investigatori, inoltre, Caracciolese forse aveva avuto un ruolo anche nell’omicidio di Cesare Diomede, il figlio del boss di Carrassi ucciso il 28 agosto del 2011 in via Borrelli, mentre era stato assolto dalla Corte di Assise di Bari dall’accusa di aver ucciso, il 25 marzo 2009, Orazio Porro, 53enne, tra le bancarelle del mercato di via Nizza, sempre nel rione San Pasquale e pochi passi dal luogo in cui lo stesso Caracciolese venne poi ammazzato. Oggi il triplice omicidio che lancia ulteriori e preoccupanti segnali su una possibile ripresa della guerra tra clan in alcune zone del capoluogo.