COPPA AMERICA – E’ lutto nel mondo dello sport nell’ambito della Coppa America. A San Francisco, il catamarano svedese Artemis, si è ribaltato durante un allenamento di preparazione alla gara. Purtroppo nell’incidente è rimasto ucciso l’olimpionico di vela britannico Andrew ‘Bart’ Simpson, campione e medaglia d’oro dei Giochi olimpici di Pechino 2008.
L’uomo, 36 anni, è stato travolto dalla sua stessa imbarcazione che si è rovesciata al largo delle coste californiane. Ceo di Artemis Paul Cayard afferma: «L’intero team Artemis Racing è devastato da quanto accaduto. Le nostre condoglianze di cuore vanno alla moglie e alla famiglia di Andrew». Tuttavia si registra anche un ferito dell’equipaggio che è stato ricoverato in ospedale, ma non fuori pericolo.
L’incidente è avvenuto intorno alle 13 del pomeriggio e i velisti dell’Artemis sono rimasti per lunghi minuti sott’acqua. Poi portati a riva, presso il St. Francis Yacht Club, dove i paramedici hanno cercato di rianimare Simpson. Ma non c’è stato nulla da fare: l’atleta stato dichiarato morto poco tempo dopo. Le lesioni erano troppo gravi.
Queste nuove imbarcazione dell’America’s Cup, adottate quasi da tutte le squadre americane, sembrano essere delle vere e proprie diavolerie. Barche estreme, spinte al massimo della tecnologia e strategia tanto che il rappresentate italiano, Patrizio Bertelli, patron di Luna Rossa, ha confessato che in quelle barche non ci metterà piede.
Tutte le protezioni, come l’air-bag montato sulla testa dell’albero e le protezioni rigidi dei velisti non sono bastate a salvare la vita di Andrew Simpson.
