Paolo Becchi su Saccomanni: l’Italia governata dai banchieri

PoliticaPaolo Becchi su Saccomanni: l'Italia governata dai banchieri

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paolo-becchi-parla-di-fabrizio-saccomanniUna serie di dichiarazioni quelle rilasciate da Paolo Becchi, professore all’Università di Genova, che hanno suscitato subito polemica. Becchi, vicino al Movimento 5 Stelle, dichiara a ‘La Zanzara’ su Radio 24 circa Fabrizio Saccomanni: «Se qualcuno tra qualche mese prende i fucili non lamentiamoci, abbiamo messo un altro banchiere all’economia. – prosegue Becchi – La situazione se non migliora peggiora e non so quanto la gente possa resistere, non so quanto il Movimento possa frenare la violenza della gente, che è nella natura delle cose».

Le banche dunque alla guida dell’Italia se metti: «Letta che va dalla Merkel – dichiara Becchi – è un segnale chiaro. Unica cosa fondamentale è l’Europa e la Bce. Siamo governati ancora dalla Merkel con le banche e i banchieri come l’attuale ministro dell’Economia. Se qualcuno tra qualche mese prende i fucili non lamentiamoci, abbiamo messo un altro banchiere all’economia».

Il prof. grillino coglie l’occasione per esprimersi sulla sparatoria di Palazzo Chigi: «Questo ‘attentato’ – ha affermato – è stato utile ad un certo tipo di azione politica: dare al governo Letta una maggioranza solida. E cercando di far passare per scontata anche la ricomposizione, almeno sulla carta, del Pd. […] Il dato di fatto – ha aggiunto Becchi – è che dopo quell’attentato non c’è stata alcuna opposizione all’interno del Pd nell’approvare la linea dell’emergente governo di Enrico Letta. Quei 101 parlamentari che avevano impallinato Romano Prodi ora dove sono? Dopo la sparatoria si sono ricompattati. E questo è un dato di fatto, è oggettivo. Può darsi anche che non ci sia alcuna correlazione tra le due cose, però…».

Difende il Movimento 5 Stelle, additato, in questi giorni, per aver fomentato il clima di odio nel Paese: «Il M5S non ha nulla a che fare con la violenza – ha chiarito – Mira a cambiare e a rivoluzionare il Paese, questo è vero, ma mediante gli strumenti che la democrazia mette a disposizione. C’è pregiudizio e tirannia della maggioranza. Anche perché la parola ‘sovversivo’ ultimamente – ha concluso – è stata utilizzata solo dal premier Letta nel suo discorso alle Camere. Che sia lui il sovversivo?»

Parole che hanno scatenato l’immediata reazione del Pd. «E’ sconcertante vedere a che punto può arrivare l’assurdità – ha commentato Ettore Rosato, della presidenza del gruppo Pd alla Camera – Siamo alla follia. Dicano qualcosa i dirigenti e il leader di quel movimento. Dimostrino almeno di rendersi conto della necessità di misurare le esternazioni e di non alimentare lo sconcerto dei cittadini». Dichiarazioni che non sembrano così aliene se solo si pensa quanto questi politici hanno sconvolto il Paese con un ‘mal governo‘ e ‘mala amministrazione‘. Tuttavia è ancora prematuro esprimersi in maniera diretta contro il governo Letta, sperando che non imbocchi la strada dei suoi predecessori.

Per Marco Minniti, senatore del Partito Democratico, «l’idea di utilizzare ai fini di battaglia politica avvenimenti drammatici come la sparatoria a Palazzo Chigi” è ”assolutamente intollerabile». «Mi auguro che queste affermazioni siano rapidamente smentite. In democrazia – ha concluso Minniti – la violenza verbale e la cattiva dietrologia sono sempre gravi, oggi mi sembrano gravissime».

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