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Silvio Berlusconi, in duplice veste di testimone-indagato per estorsione

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SILVIO BERLUSCONI – L’ex premier Silvio Berlusconi ha parlato per oltre tre ore, oggi pomeriggio, presso gli uffici di Piazza Adriana ai magistrati della procura di Roma. Le sue dichiarazioni riguardano l’inchiesta sulla presunta estorsione che avrebbe subito dall’imprenditore barese, Giampaolo Tarantini, che ammonta a 50mila euro. Parte del denaro, versato a Tarantini, il giornalista Valter Lavitola l’avrebe trattenuto per se.

Berlusconi, stavolta, si trova nella duplice veste di testimone-indagato, accompagnato dai suoi legali, gli avvocati Niccolà Ghedini e Piero Longo.

Tuttavia Silvio Berlusconi avrebbe ribadito la versione di sempre al procuratore Giuseppe Pignatone, all’aggiunto Francesco Caporale e al pm Simona Marazza: si trattano di ‘Soldi a un amico’, versandoli all’imprenditore barese in quanto suo amico, un gesto, a conferma dello stesso Tarantini, per riprendere la sua attività che gravava in serie difficoltà economiche.

Comunque sia il sospetto degli inquirenti e risale a marzo-luglio 2011. Per la procura di Bari, invece, questo prestito si celerebbe qualcosa di più, un’estorsione: quei soldi sarebbero serviti per indurre Tarantini a falsa testimonianza sul caso escort.

Nel fascicolo della Procura di Roma sono indagati per estorsione, oltre a Tarantini, anche la moglie di quest’ultimo, Angela Devenuto, due collaboratori dell’imprenditore e lo stesso Valter Lavitola.