Alessandro Bertoldi contro Roberto Saviano: ‘Toglietegli la scorta’

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ROBERTO SAVIANO – Accuse pesanti quelle rivolte dal giovanissimo, addirittura, ‘commisario’ del Pdl altotesino, Alessandro Bertoldi: «Visto che Saviano sostiene che i trentini e gli altoatesini siano delle persone a cui piace pippare coca, mi chiedo se non piaccia anche a lui». Prsegue «Saviano è un ingrato e lo Stato dovrebbe revocargli la scorta».

Bertoldi, classe ’94, è probabilmente il dirigente nel PdL a livello nazionale più giovane, dal 21 gennaio 2012 é Presidente nazionale dell’organizzazione studentesca scuola del PdL, Voce dell’Italia VIS studentesca. E proprio non digerisce le parole di Saviano: «Anche questa volta Saviano non ci ha risparmiato i suoi sermoni patetici. Anche in questo giorno ha mancato di rispetto alle nostre forze dell’ordine. Rinunci alla scorta, altrimenti chiederemo noi cittadini che il ministero gliela revochi, visto che costa parecchio e fin troppo per un ingrato del genere. Ci sarebbero – prosegue Bertoldi – una decina di uomini in più a garantire la sicurezza dei cittadini e a lottare contro mafie e droghe. Sono davvero indignato e lo dovrebbero essere tutte le autorità istituzionali e politiche di questa regione. La mia solidarietà personale e politica va ai vertici e agli uomini delle forze dell’ordine della nostra Repubblica». Ma se è la verità perché prendersela tanto? Roberto Saviano, nel suo ultimo libro edito da Feltrinelli, ‘Zero Zero Zero’, non ha risparmiato nessuno mettendo a ferro e fuoco tutta l’Italia e il mondo intero sotto il dominio della polvere bianca.

La polemica è nata dopo che lo scrittore napoletano ha presentato il suo libro al Festival dell’Economia di Trento: «Al Nord ci si affretta sempre a dire che un mafioso è stato arrestato, ma la mafia non c’è. Che è stata sequestrata della cocaina, ma il narcotraffico non c’è. Sono le stesse forze dell’ordine a farlo. Perché‚ se al sud lo dicono, vengono ritenuti bravi, qui no, dà fastidio, e secondo me fanno male». Continua: «C’è una vena che porta molta coca in Italia e che passa di qui: l’Autostrada del Brennero, molto poco presidiata, secondo me». Tuttavia ciò che magari ha mandato su tutte le furie il giovane Bertoldi, dopo che Saviano ha snocciolato una serie di sequestri di coca avvenuti nella regione, è quello di un’organizzazione internazionale “che riempiva di cocaina il Trentino. Molta restava qui, perché ai trentini piace “pippare cocaina”.

 

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