Aveva lavorato anche per l’Onu e la Nato la funzionaria dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, vittima delle sparatorie avvenute nel quaritiere di Shar-2-Naw. I talebani avevano attaccato un’area della capitale densa di ospedali, organismi di polizia afghani, sedi di organizzazioni internazionali, hotel e guest house che ospitano stranieri. Il bilancio era stato di 4 morti e 14 feriti, tra i quali Barbara De Anna.
All’epoca dei fatti i talebani rivendicarono l’attentato per bocca del loro portavoce Zabiullah Mujahid: l’edificio dell’Oim, affermarono, non era altro che una sede utilizzata da “membri della Cia che fanno formazione ai servizi segreti afghani”.