CALIFORNIA – Anche la California dice sì alle nozze gay: il primo matrimonio è stato celebrato a San Francisco un’ora dopo l’emissione ufficiale del provvedimento tra Kris Parry e Sandy Stier, la coppia di lesbiche che ha sfidato la Proposition 8. Quest’ultima norma vigeva in California dal 2008, fu approvata da un referendum e vietava i matrimoni gay nello Stato: la Corte Suprema ha stabilito mercoledì scorso che i diritti federali vanno estesi anche alle coppie dello stesso sesso, definendo incostituzionale il Defense of Marriage Act (Doma). Il Presidente americano Barack Obama ha definito la svolta “una vittoria per la democrazia americana“, anche se non sono mancate le polemiche dei conservatori, che si sono opposti fino all’ultimo al provvedimento “vergognoso” della Corte.
Anthony Pugno, leader di una coalizione di gruppi religiosi conservatori, ha parlato di “atto immorale“, di “abuso di potere teso a manipolare il sistema e a togliere la parola ai cittadini“. L’arcivescovo di San Francisco Salvatore Cordileone ritiene che il provvedimento metta in pericolo la democrazia americana poichè annulla il voto dei sette milioni di elettori del referendum; Tony Perkins, presidente del Family Research Council, pronostica una rivolta popolare quando gli americani scopriranno le pericolose conseguenze delle nozze gay.
“Sulla strada per il municipio. Fate suonare le campane per le nozze. I gay e le lesbiche hanno aspettato a lungo per questo giorno e per il loro diritto fondamentale a sposarsi. Finalmente il loro amore è legittimo e legale come gli altri“, afferma il procuratore generale della California, Kamal D. Harris. Grande traguardo dunque per gli omosessuali della California, stato in cui è previsto un vero e proprio boom di nozze dopo le limitazioni degli ultimi 5 anni: un beneficio anche per l’economia del paese poiché non ci sono solo le nozze, ma anche feste, cene, viaggi di nozze e purtroppo divorzi!
