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Yara Gambirasio, si avvicina la verità

L’assassino di Yara Gambirasio è nato a Clusone. Qualcuno nel paese bergamasco conosce la donna che ebbe una relazione clandestina con Giuseppe Gerinoni, l’autista di Gorno morto nel 1999. Cinquant’anni fa ebbero un figlio, ritenuto il killer della 13enne. Oltre ottanta persone anziane sono state interrogate dai carabinieri, alla ricerca di testimonianze o semplici ricordi. La pista potrebbe portare presto alla verità.

In particolare a parlare è Vincenzo Bigoni, 75 anni, l’uomo che con le sue rivelazioni ha portato gli investigatori sulla pista dell’assassino della 13enne rapita nel bergamasco il 26 novembre 2010 e trovata morta il 26 febbraio 2011: ‘Continuate a cercare. Quella donna è ancora viva e abita nella Bergamasca. E’ la mamma dell’assassino di Yara. Se trovate lei, arriverete al killer della ragazzina‘. Per gli investigatori la testimonianza dell’uomo è la chiave del giallo.

Guerinoni, il padre dell’assassino, lavorava a Clusone ed ebbe una relazione clandestina con un’altra donna che abbandonò il figlio nell’orfanotrofio del paese. Impossibile risalire al bambino, i registri dell’epoca non venivano tenuti con cura. Perciò si chiede uno sforzo di memoria agli abitanti di Brembate.

Il testimone, Bigoni, racconta di una confessione che gli fece Guerinoni, all’epoca colleghi: ‘Era il 1962 o forse il 1963, non ricordo l’anno con precisione perchè è passato troppo tempo. Giuseppe mi disse di avere messo nei guai una ragazza. Una ragazza di San Lorenzo, frazione di Rovetta. Quel giorno con me si è sfogato. Piangeva, poveretto, perchè stava per sposarsi e non poteva riconoscerlo. Me la ricordo molto bene quella confidenza, anche se sono passati tanti anni. E mi ricordo un po’ anche di lei, di quella donna che potrebbe essere la madre dell’omicida di Yara. La mamma ha partorito negli anni Sessanta, quindi il figlio adesso avrà circa cinquant’anni. Giuseppe non mi disse più nulla di quella donna. Il nome purtroppo non me lo ricordo. Ma basta cercarla‘. La dichiarazione è riportata dal settimanale Giallo.

Per gli investigatori Guerinoni è il padre dell’assassino della povera Yara, che l’ha trascinata fino al campo di Chignolo d’Isola ferendola e lasciandola morire di freddo. A Guerinoni si è arrivato partendo dal Dna di un suo parente, e da li si è incominciato ad indagare sulla famiglia dell’uomo, anche sui figli legittimi dell’autista che però vantano un alibi di ferro nel giorno in cui Yara è scomparsa.

rettifica: errore nella stampa, il presunto assassino di Yara fu abbandonato a suo tempo nell’orfanotrofio di Clusone.